Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog

Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog.

Voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa gironzoli per la mia testolina con il linguaggio che riterrò più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo del momento; e voglio che anche chi commenta i miei post possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno. I contenuti forti di un blog non sono necessariamente legati al mondo del sesso: si può parlare in termini crudi anche di politica, religione o dei litigi col vicinato.
Io parlo e scrivo esattamente come vivo: pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, perché non ho mai avuto paura delle parole. Quindi amici e nemici, passanti di una volta e masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada.
Tutti i commenti sono benaccetti, anche le critiche, purché fatti con intelligenza (per chi la possiede) e con rispetto (che invece pretendo da tutti). Non ho messo la moderazione ai commenti e non cancellerò niente di quanto scriverete, ma ognuno si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda.
Rispetto le persone che si sentono offese da alcuni tipi di linguaggio o di argomenti: per loro ho messo le avvertenze sui contenuti del mio blog, ma è un'arma a doppio taglio, perchè chi continua a leggere poi non venga a farmi la morale! Al di lá di qualche imprecazione che non è necessario comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Per sapere chi è lo smanettone con polluzioni notturne che ha reso necessario questo chiarimento andate a leggere il 'Post nudo e crudo' del 18 Settembre 2012

domenica 30 settembre 2012

Vagine indecise o Peni incapaci ?


Ho letto, divertita, il seguente post:
http://memoriediunpene.wordpress.com/2012/09/22/vagine-indecise/
Il link al blog di questo simpatico fanciullo lo trovate nell'elenco a destra 'La mia Blogosfera', direi che è riconoscibilissimo :) e l'ultimo post qui indicato si gusta veramente appieno se si leggono anche gli altri, perchè c'é una sorta di nesso logico (?) che collega i vari post (lunghi come piace a me ma di numero ridotto, quindi potete farcela).
Sono lieta di constatare che esiste qualcunaltro oltre me che scrive post lunghi, chè ero un po' stufa di essere bonariamente rimproverata per la mia logorrea: almeno adesso potrò dire che non sono sola! Oddio, il ragazzo deve ancora allenarsi parecchio per potermi battere, ma diamogli tempo suvvia, magari ci riesce...
La lettura del su citato mi ha fatto venire un po' di idee ed ho deciso di scrivere un altro post nuovo di zecca.. Si lo so dovevo pubblicare prima tutti quelli vecchi, prima o poi accadrà, su tranquilli :D
Per spiegarmi meglio farò degli esempi basandomi sulle abitudini del maschio siculo medio, che è la categoria di cui ho maggiore esperienza. Questo non significa che tutti i siciliani sono così, ma solo che purtroppo qui c'è una mentalità chiusa, diffusa che porta gli uomini nostrani ad avere comportamenti aberranti, almeno per i miei standard.
Esterno giorno, 10:30 del mattino, entro in un bar per un tè freddo, mi siedo ad un tavolino, apro un libro o il computer o quello che vi pare e sono assorta nei miei pensieri; sono vestita in modo normale, senza niente che possa lanciare messaggi subliminali a sfondo erotico sessuale. Però sono graziosa, magari un po' sovrappeso, ma nel complesso ho un mio perchè, ergo a qualcuno piaccio; dulcis in fundo, ho le mani curatissime con unghia lunghe smaltate (non necessariamete del rosso troiè di cui parla il su citato)... Questo particolare viene letto 8 volte su 10 come 'questa è una femme fatal' se il maschio in questione è di cultura medio/alta, altrimenti la frase è 'guarda sta buttana'...
Già qui potremmo aprire un dibattito infuocato. Perchè mi può anche stare bene che chi mi vede pensi determinate cose, ma prima di saltare alle conclusioni e dare per scontato di aver ben compreso e soprattutto ottenuto una scopata certa, bisognerebbe guardare altri segnali e farsi un quadro completo e poi magari agire ma sempre col cervello sul tasto ON.  Inoltre essere eventualmente femme fatal (cosa molto lontana da me, purtroppo) o essere una del mestiere (anche questa lontana da me, non foss'altro perchè -quando decido- la do via gratis) non significa allargare le gambe davanti a chiunque, magari vuol solo dire che non mi interessa farmi guardare da tutti ma solo da chi ha la capacità di notare certi particolari dando loro la giusta interpretazione e che mi piace anche darla ma a chi decido io e non a chiunque la voglia, ma a questo secondo passaggio il maschio siculo medio non sempre arriva.
Quello che io fatico a comprendere è il seguente doppio sillogismo:
una donna a cui piaccia il sesso è puttana; una puttana va trattata male, perchè non merita rispetto.
Ma dico siete imbecilli o cosa? Dio, se esiste, cosa di cui personalmente dubito, dovrebbe fulminare tutta quella schiera di gentaglia che dice di parlare a nome Suo e che ha inculcato nella testa della gente stronzate a largo spettro come queste, che poi fanno danni di proporzioni incalcolabili, dalla frigidità ad alcuni tipi di violenza sulle donne, passando per le corna fatte da quegli omuncoli che siccome a mia moglie certe cose non le posso chiedere allora vado dall'amante che il pompino me lo tira bene o dalla prostituta che per 50 euro non mi fa storie se mi prendo il suo culo...
Magari tua moglie è pure più brava, coglione e spero che lo sappiano in molti e che si facciano crasse risate alle tue spalle. Oppure lo è, ma non lo sa, perchè per tutta la vita le hanno detto che deve essere pudica perchè lei è moglie e madre e certe cose le fanno solo le donnacce e lei ha finito col crederci e se le chiedi una cosa simile ti dice no...
Una cosa che accomuna molte religioni è la visione maschilista dei rapporti uomo-donna; non è difficile comprendere perchè al genere maschile convenga far credere che se un uomo fa certe cose è perchè non sempre può tenere a bada le spinte del suo pisello, mentre una donna non avendo il su citato gingillo certe pulsioni manco le prova. Quindi donne, mogli devote, non prendetevela se vostro marito scopa a destra e a manca, è la natura che glielo impone, povero figlio, perchè se lui potesse non lo farebbe; ma guai a voi se fate altrettanto, poco di buono che non siete altro!
Guardate che il delitto d'onore ed il cosiddetto matrimonio riparatore sono stati aboliti SOLO nel 1981. Prima di quella legge, un uomo (NON una donna) poteva uccidere la moglie adultera o la figlia non più vergine o poteva costringere quest'ultima a sposare il maschietto che l'aveva messa incinta, il tutto per salvare il suo onore.. E, udite udite, se il maschietto in questione l'aveva stuprata ma lei, disonorata, 'accettava' di sposarlo, automaticamente il reato di violenza veniva meno. (Anche perchè all'epoca lo stupro era un reato contro l'onore e non contro la persona, che schifo!) Vi rendete conto o no? 1981 maledizione, non 1481, novecento cazzo! (Qualcuno ricorda il caso della ragazza di Alcamo, Franca Viola?)
Ok ritorniamo al tavolino ed al tè freddo; un tizio si avvicina, ha un aspetto che per i miei parametri risulta gradevole, quindi gli sorrido. Da questo preciso istante inizia lo scanner del mio cervello sulla prosecuzione del suo approccio che fará la differenza sul dare o meno il mio numero di telefono (il numero, non tutto il resto, si va per gradi, se no dov'è il divertimento?): ti siedi e inizi una chiacchierata? Ottimo! Mi dici, restando in piedi, ciao bella mi dai il tuo numero? Defenestrato! E non perchè la sottoscritta non gradisca l'approccio diretto, ma perchè c'è modo e modo di essere espliciti (la classe non è acqua) ed io al primo posto metto sempre il cervello delle persone con cui ho a vario titolo a che fare. Quindi PARLAMI, fammi capire se io e te possiamo capirci e con la stessa velocità di pensiero... Non mi interessa sapere se sai a memoria tutti i canti della Divina Commedia, ma voglio capire se per grandi linee siamo cerebralmente simili, perchè a 42 anni non ho più l'ormone in subbuglio e non ho più la curiositá di scoprire il sesso; ho fatto le mie scelte, giuste e sbagliate, ne ho accettato le conseguenze, ho la mia valigia di ricordi ed esperienze, mi conosco abbastanza per sapere che una scopata fatta solo di dentro-fuori-vengo non fa per me, io voglio l'erotismo, il gioco, voglio darmi a qualcuno che sa di maschio e può farmi godere pienamente del mio essere femmina... Non mi interessa un pene non accompagnato da un cervello funzionante. Non mi interessano le sveltine nelle scale, ho giá dato, voglio che mi si dedichi del tempo per fare tutto senza fretta assaporando ogni istante ed ogni centimetro dei nostri corpi. Quindi l'eventuale invito a cena o altro non è perchè prima di dartela devo spennarti, ma serve solo ad annusarci a distanza, ad aumentare il piacere, a flirtare, ma devo spiegartelo io? Non ci arrivi da te?
Voglio innanzitutto un Uomo (e già qui... ), intelligente porco ed elegante, ecco! (N.B. elegante ovviamente non si riferisce all'abbigliamento, che ve lo dico a fare?). Se poi ha anche un pene di dimensioni normali che riesce a durare abbastanza allora potrebbe anche essere l'uomo della mia vita... Ma quella è un'altra storia, chè qui si sta parlando di sesso, mica rose e fiori!
Supponiamo che alla fine io ti dia sto benedetto numero di telefono. Cosa vuol dire? Che è sicuro che usciamo e scopiamo? No! Vuole solo dire che mi piace per il momento avere a che fare con te, che fino ad ora sei stato bravo, quindi andiamo avanti, forza, prossima mossa, mi interessi, ma a che titolo lo dobbiamo ancora capire o forse lo devo capire solo io, chè magari te lo sa già da mo'! Va bene, mi sta benissimo. Ma i miei canali sono complessi, non puoi pensare che per il semplice fatto che ho accettato di uscire il resto arriva comunque: magari anche io sto pensando alla stessa cosa, anche io voglio bere qualcosa e poi salire a casa tua, ma non lo do per certo, perchè se mentre parliamo e beviamo tu fai o dici qualcosa che dal mio personalissimo, presuntuosissimo punto di vista è fuori dal mondo io a cambiare idea ed a mollarti lì seduta stante ci metto un nano secondo.
Una volta ho scaricato un tizio perchè ha iniziato a parlarmi dei segni zodiacali, sostenendo l'importanza della loro influenza sulla nostra vita e che dai vari trigoni e non so che altro dipendeva la sua capacità di soddisfare appieno una donna... Ora, non so voi, ma io di rischiare di restare a bocca asciutta (doppio senso voluto) perchè Marte è entrato in Plutone, trascurando Venere e questo porta la Donzella Strabica a vendicarsi facendotelo ammosciare, non mi va proprio, ecco!
Purtroppo con l'avanzare dell'età divento sempre più incontentabile; lo so molti mi dicono che è stupido, perchè la chiappa è meno soda, la cellulite avanza, nel visetto bellino si affacciano i segni delle gioie e dei dolori vissuti senza risparmiarsi, insomma esteticamente non posso certo migliorare e quindi dovrei forse essere meno pretenziosa. Ma questo avrebbe un senso se io le mie pretese le rivolgessi all'addominale scolpito o alla prestazione alla Sting (Lo ha detto lui che con il sesso tantrico va avanti per otto ore... )
Invece quello che cerco di capire io, limitandoci all'argomento del post, quando mi trovo un uomo davanti è se può essere capace di amarmi fisicamente in modo completo, alternando momenti romantici a passione pura, erotismo e parole spinte a coccole tenere e risate, trattandomi da regina e da puttana perchè sono entrambe, scopandomi il cervello ed il corpo.  E badate bene che tutto questo non lo chiedo al primo incontro intimo, ma nell'insieme degli incontri, scopata dopo scopata, man mano che si prende confidenza. Perché, non so voi, ma a me capita di rado che la prima sia come si vede nei film, con intesa pazzesca a mille, nessunissimo imbarazzo e prestazione da Champion's League.
Se poi ci si innamora e si va oltre allora nel letto entra anche una terza componente, il cuore, ma se non c'è, se è solo sesso, non vuol dire che si possa prescindere dalle altre due; almeno io la penso così: voglio un pene con un cervello funzionante attaccato dietro!
Voglio un uomo intrigante, che sappia stuzzicarmi, che dimostri coi fatti di apprezzare la mia intelligenza oltre che il mio corpo e che sappia sfruttare entrambi per portarmi ad un piacere intenso e prolungato, che perduri anche dopo quei pochi secondi dell'orgasmo fisico.
Se tutto questo significa che non riesco a scopare spesso, pazienza, che vi devo dire? Mi comprerò il dildo con la ventosa che ho visto nel post di un tizio, ma come giustamente mi ha suggerito quell'ingrato di Lider cui volevo regalarlo (vedi primi 5 commenti al post di Settembre sullo smanettone nottambulo) non lo userò sui vetri, chè poi pulire è un casino!

martedì 25 settembre 2012

Odiavo il mio nome


Questo è il terzo post del mio vecchio blog.
Nasce dalla rilettura di una delle mie agende, quella del 2001.
Quindi leggetelo collocandolo temporalmente nei miei 31 anni... Le frasi scritte al presente si riferiscono a quell'anno non alla Maria di oggi.
Molte cose sono cambiate da allora, non tutte in positivo, come molti di voi sanno:
la mia dolcissima mamma non c'è più e non aggiungo altro che se no ricomincio a piangere;
non odio più il mio nome, continua a non piacermi, nè su di me nè su altri, ma odiare è eccessivo per una cosa così stupida, perchè il nome è sì qualcosa che ci identifica all'anagrafe, è la prima cosa che diciamo agli altri per presentarci, ma non è la cosa che ci identifica come esseri umani: noi non siamo il nostro nome.
Piccola considerazione a margine: i genitori a volte per eccesso di amore commettono errori che poi i figli 'pagheranno' per tutta la vita; del resto fare i genitori è una cosa così difficile che forse non dovremmo giudicarli troppo severamente quando (e solo quando) ci accorgiamo che l'errore è in buona fede e che siamo amati più di ogni altra cosa.
Eccovi il post:

...omissis...
odio il mio nome, perché non lo sento mio, è come se non mi appartenesse; quando qualcuno lo pronuncia per parlare con me mi sembra come se si stesse rivolgendo ad un’altra persona, il che –mi rendo conto- è pazzesco dato che sono 31 anni che mi chiamo e mi chiamano così.
Qui le tradizioni sono molto forti ed è costume dare ai figli il nome di nonni o di qualche parente illustre (nell’ambito familiare s’intende!); a volte lo si fa per volontà altrui, per non ‘offendere’ un anziano; altre volte per proprio desiderio, come dimostrazione di rispetto nei confronti della persona che porta il nome scelto per il nascituro. Strano concetto di rispetto che hanno alcune persone…
Maria era il nome della mia nonna paterna; tutto sommato mi è andata bene, visto che in alcune zone sperdute della Sicilia ci sono ancora povere disgraziate che si chiamano Crocifissa, Addolorata o Immacolata!
Sono nata a Catania, dove ho sempre vissuto, il 13 Aprile 1970, alle 10 e mezza di sera, dopo 36 (dico TRENTASEI !) ore di travaglio… sin dal mio primo giorno ho creato problemi a mia mamma, e non ho mai più smesso, ma –di questo- parliamo dopo, se no perdo il filo!
Sono quasi sempre stata una bambina in carne (espressione gentile per dire ‘cicciottella’) e l’aspetto fisico è presto diventato motivo di grande insicurezza: tutte le mie amiche erano più alte di me, magre e formate; io ero bassina, decisamente tonda, senza tette e con un sederino molto poco ‘ino’… insomma, mi sentivo un Quasimodo in gonnella in un mondo con le proporzioni della Grecia Classica! Alle feste facevo sempre da carta da parati, perché nessuno voleva ballare con me; in compenso avevo un bel modo di ragionare, mi si diceva, cosicchè tutti, soprattutto i maschietti, mi cercavano per parlare, per avere consigli o semplicemente per sfogarsi.
Sono cresciuta pensando di avere un ‘cuore’ e, dentro di esso, un mondo che nessuno voleva conoscere, perché il ‘fuori’ non corrispondeva ai canoni in circolazione. Ho continuato a ‘coltivare’ il cervello (studiando) e lo spirito (leggendo), sempre più convinta –presuntuosa!- che il mondo non mi meritasse.
Alle scuole medie, ultimo anno, venne a fare una supplenza che si prolungò poi per l’intero anno scolastico, una giovane pittrice che ci insegnò un sacco di tecniche grafico pittoriche, oltre alla storia dell’arte fatta in modo così intelligente e ‘fresco’ che mi innamorai della materia (e della professoressa!); lei fu la prima a dirmi che avevo talento, a differenza dell’altra insegnante che mi obbligava a disegnare i soggetti da lei scelti, indipendentemente dal fatto che io li ‘sentissi’, mi obbligava a tenere la matita in un certo modo, ad usare i colori come lei diceva, ecc…
Con la nuova Prof. iniziai a disegnare e a dipingere, in particolare sulla stoffa; avevo 12 anni, da allora non ho più smesso. Dipingo su vetro e stoffa e –a volte- vendo i lavori che faccio; poi dipingo anche olio su tela, ma non su commissione, solo per piacere personale.
Dopo le medie avrei voluto fare il liceo artistico, ma mio padre, preoccupato per l’ambiente che girava attorno quel tipo di scuola, decise per il liceo classico. Crescendo ho capito che più della paura dei possibili ‘cattivi’ incontri che avrei potuto fare, ciò che lo preoccupava era il mio desiderio, il mio sogno di vivere dipingendo; davanti ai suoi occhi ero una pazza sognatrice ed avrei sicuramente fatto la fame. Non so se avesse ragione o torto, forse un po’ ed un po’: so che è un mondo duro probabilmente sarei davvero stata con le pezze nel di dietro, ma la passione era tanta, magari avrei anche potuto farcela… Non rinnego il liceo classico, mi ha dato tanto e buona parte di quello che sono oggi, lo devo al tipo di studi fatti durante quegli anni, in particolare Pirandello, Verga, Leopardi, la Filosofia ed il Greco; ma ciò che non gli perdonerò mai è il non avermi permesso di fare l’Accademia a Firenze; mi creò problemi anche su Architettura a Reggio Calabria, dicendomi che non c’erano i soldi per mantenermi lì, perché non avrei potuto fare avanti e indietro, quindi sarebbe stato necessario trovare una casa nei pressi della Facoltà... i fantasmi ritornavano nella sua testa, una femminuccia, la sua bambina, da sola, maschi intorno, famiglia lontana… il sesso… il discorso era tutto lì alla fine… mio padre ne ha fatte di cotte e di crude da giovane ed anche da meno giovane ed è convinto che TUTTI la pensino come lui.. io so, di questo sono certa, che non lo ha fatto per male, anzi! Voleva solo fare il mio bene: per il mio bene mi ha impedito di inseguire i miei sogni; per il mio bene lui e mamma hanno cercato sempre di bloccare la mia indole artistica (amo molto anche scrivere, si vede?); per il mio bene hanno fatto leva sulla mia insicurezza alimentandola (inconsapevolmente?), dicendomi che non ce l’avrei potuta fare a stare da sola senza di loro che mi aiutavano, a studiare, ad andare avanti; per il mio bene mi consigliarono di tenere a bada le mie ‘utopie’ perché io non avevo talento…perchè il talento è quello di uno come Michelangelo, gli altri (Picasso compreso) dovrebbero fare un altro lavoro e se proprio vogliono dipingere che lo facciano per diletto ogni tanto; per il mio bene hanno sempre cercato di fare le cose al posto mio, nell’assurda ma sincera convinzione di riuscire a farle meglio di me ed evitarmi gli errori che invece sono gli unici a farti crescere e formare diventando adulto.. per il mio fottuto bene mi hanno complicato l’esistenza!
Dopo il liceo classico, scartata l’Accademia di Belle Arti e Architettura, mi iscrissi in Economia; quelli sono stati anni da incubo, con pianti quotidiani, difficoltà di ogni tipo e scenate casalinghe; ogni volta che facevo trapelare la mia voglia di smettere, la risposta era sempre una sola: cambia facoltà, nessun problema, ma scegline una ‘seria’ (???), che so Giurisprudenza, Scienze Politiche anche se non è il massimo.. insomma quello che vuoi, purchè sia seria…
Gli anni passavano ed io continuavo a sognare ad occhi aperti , sperando che una volta ‘grande’ avrei potuto fare ciò che volevo; mi laureai, non so come, in Economia, tesi in Diritto Fallimentare, una delle poche materie che ho amato, votazione finale 105/110.. non lo dico per spacchiarmela, ma perché ne sono orgogliosa, per me non è stato facile, ho davvero buttato sangue su quei libri!
Dopo la laurea chiesi a mio padre di farmi fare l’Accademia a Firenze, in fondo lo avevo accontentato, gli avevo regalato i mie primi 25 anni di vita, ora volevo provare a dimostrare a me stessa che il talento lo avevo… a parole la risposta fu si; mi mise persino in contatto con una sua amica architetto che vive a Firenze… a parole… nei fatti i bastoni fra le ruote non si poterono contare… scema io a non impuntarmi, a non credere di più in me stessa…
Ora ho smesso di sognare.
Iniziai a fare pratica in uno studio commercialista, perché era da poco entrata in vigore la legge che prevedeva tre anni di praticantato obbligatori prima di tentare l‘esame di abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista; il Dottore che mi seguiva, pseudo amico di mio padre, non mi insegnò nulla, anzi: facevo di tutto tranne quello che avrei dovuto; ero impegnata solo tre mattine a settimana e per il resto non trovavo lavoro, così decisi di continuare a studiare per tenere la mente allenata; ma –pensavo- in un curriculum cosa posso scrivere, chi mi crederebbe? Mi iscrissi a Legge, sapendo che, indipendentemente dal completamento di questo secondo corso di laurea, avrei potuto dimostrare di aver dato le materie esibendo il certificato relativo agli esami sostenuti. Ben presto, però, mi resi conto di non farcela, la mia mente era stanca e non ne poteva più di incamerare nozioni senza un perché finale… sono crollata l’anno scorso, non ho dato alcun esame e non mi sono reiscritta; non ho fatto nemmeno la rinuncia, perchè mi avrebbero annullato la carriera fin lì faticosamente costruita… se voglio, posso sempre ricominciare pagando le tasse arretrate, purchè entro 8 anni dall’ultimo esame sostenuto. Non credo proprio che lo farò!
Non ho fatto nemmeno l’esame di abilitazione, perché il solo pensiero di fare la commercialista mi fa venire la nausea e non in senso figurato. Tre anni in uno studio sono stati sufficientemente illuminanti da questo punto di vista, perché anche se io non facevo nulla di ciò che la mia laurea prevedeva, mi guardavo intorno e ascoltavo…
Il primo ragazzo l’ho avuto alle medie; non ci siamo mai nemmeno baciati, solo mano nella mano, per due anni. A 16 anni la prima vera storia, il primo uomo (???) della mia vita, 9 anni più grande di me; ai miei andava a genio, di famiglia molto perbene, come si dice da noi, o –meglio- come dice mia madre; che poi fosse un coglione smidollato poco importava…
Che scema, ottusa che sono stata, come ho fatto a non capire tante cose… 8 anni della mia vita buttati nel cesso ed una ferita che non si riesce a cicatrizzare… ed un miliardo di complessi e strascichi psicologici… un uomo talmente insicuro da avere bisogno di umiliare continuamente la propria compagna pur di dimostrare a se stesso di valere qualcosa… e, nel contempo, di portarla in pubblico come su un vassoio d’argento, con regali costosi e preziosi, come a dire: io posso! Per lui sono stata un bel soprammobile, un oggetto da mostrare a tutti dicendo ‘è mio!’. A modo suo (molto suo) mi ha amata; soprattutto nell’ultimo periodo penso si fosse affezionato veramente a me. Ma la sua testa non poteva collimare con la mia, proprio non poteva.
Ricordo una litigata furibonda perché voleva a tutti i costi regalarmi una pelliccia… a me! Iscritta a Legambiente, LAV, WWF, Green Peace e chi più ne ha più ne metta… Non c’era verso! Smise di insistere quando gli urlai in faccia, davanti a tutti, che l’avrei fatta a pezzi senza nemmeno indossarla… in fondo (almeno) da questo punto di vista mi conosceva, lo sapeva che lo avrei fatto… ma erano già gli ultimi anni della relazione, quando, lentamente si, ma inesorabilmente, stavo crescendo, finalmente stavo crescendo… e stavo aprendo gli occhi.
Avevo 24 anni quando lo mandai a quel ben noto e affollato paese; a casa fu uno shock; il ’95 fu un anno terribile: da un lato io spingevo per fare le mie esperienze, per essere ciò che volevo, dall’altro i miei vivevano questa mia esigenza come un improvviso attacco di follia; la loro figliola ha lasciato la vecchia e sicura strada ed ora sta sbandando.
Notazione a margine: perché uscire da sola e con le amiche per andare a bere in un pub alle dieci di sera significa sbandare? E perché è più logico dire che ho sbandato dopo aver lasciato e non, come sarebbe vero, che ho lasciato perché ho sbandato? Io avevo finalmente capito che cosa ero dentro e come volevo vivere; non c’era più posto per lui nella mia vita, non era il tipo di uomo che volevo accanto, non poteva condividere le mie scelte, né io le sue; non eravamo semplicemente differenti, ma incompatibili.
Il ’95 è stato anche l’anno della laurea, del secondo buco nell’orecchio, delle mie idee di estrema sinistra finalmente sbandierate ai quattro venti, della musica rock ad alto volume, dei jeans scoloriti, del mi vesto come cazzo mi pare, perché voglio sempre sentirmi in sintonia con me stessa, tanto la gente (quanto odio ‘la gente’) pensa comunque male se vuole…
Seconda notazione a margine: una volta tradussi dal greco una favola: un vecchio ed un bambino passavano di città in città attraverso la Grecia; portavano con loro un asinello ormai avanti negli anni. Ogni volta che attraversavano il mercato dei vari posti dove andavano, qualcuno commentava a voce alta: ‘ma guarda quel bambino, che cattivo cuore deve avere, lascia che quel povero vecchio cammini a piedi pur di stare comodamente seduto sull’asino!’. Allora il bambino scese dall’animale per farvi salire il vecchio. Il giorno seguente altra città, altro mercato, altri commenti: ‘ma guarda quel vecchio crudele, lascia a piedi un bambino e sta seduto sull’asino!’. Allora anche il vecchio scese e proseguì a piedi. Il giorno successivo ennesimo mercato, ennesimi commenti (anche nell’antica Grecia mai nessuno che si facesse i cazzi suoi!!!): ‘ma guarda quei due stupidi, hanno un asino e nessuno dei due lo usa!’. Infine, il giorno seguente, si sentirono urlare dietro: ‘gente con poco senno, in due su un asino, quel povero animale non reggerà a lungo e vi toccherà andare a piedi entrambi!’.
Quanto ho imparato dalla letteratura greca! Credo che l’aneddoto che ho raccontato si commenti da solo.
L’altra grande storia della mia vita è durata 2 anni e mezzo; lui era più piccolo di me di circa tre anni. Ho dei bellissimi ricordi di quel periodo, sono stata bene, solo ad un certo punto mi sono accorta di non amarlo più ed ho chiuso. Ho commesso degli errori e l’ho fatto soffrire, è l’unico rammarico che ho.
Nella mia vita ho sempre avuto a che fare con medici ed ospedali, per vari motivi: quando io faccio una cosa, la faccio bene! Nel novembre del ’97 ho iniziato ad accusare forti dolori all’altezza delle ovaie; io e lui stavamo ancora insieme e tutto sembrava filare liscio, sia pure con qualche momento di stanca da parte mia. Iniziò un periodo orribile di visite, analisi, prove e contro prove. Mi accorsi che proprio in un momento così delicato della mia vita io non sentivo il bisogno di averlo accanto; non era un sostegno, ma un peso, una cosa in più a cui pensare. Ma non dipendeva da lui: ero io! C’erano serate che non mi andava di vedere nessuno, nemmeno lui, non mi andava di uscire o di parlare e lui passava da casa mia ogni maledettissima sera, cenava con me (in un certo senso ‘costringendomi’ a cucinare anche se magari a me andava solo una tazza di latte) e poi restava a guardare la tv e non andava via se non dopo che lo ‘buttavo’ quasi fuori a forza perché mi si chiudevano gli occhi e volevo andare a dormire. Arrivai a non poterne più e mi resi conto che non era amore, era finito tutto, così lo lasciai.
Iniziai una terapia che non solo non risolse il problema ma mi fece prendere quasi 10 chili; gli altri 10 circa glieli misi io per depressione: mangiavo e piangevo, così trascorrevo le giornate; niente lavoro, niente salute, amici troppo impegnati con la propria vita per aiutarmi a tenere in piedi la mia.. ‘ma tanto tu sei forte, ce la farai sicuramente’… quante volte me lo sono sentito ripetere… Sono forte, certo, perciò non è necessario darmi conforto... Oggi posso affermare senza paura di essere smentita che la forza che noi attribuiamo agli altri è solo un’alibi meschino per la nostra scarsa volontà di stare accanto a chi ne ha bisogno, anche solo con un abbraccio ed un sorriso…
Terza notazione a margine: cosa vuol dire essere forti, non cadere mai? Ma io cado, come tutti gli altri e mi faccio pure male. Essere forti non vuol dire essere indistruttibili. Allora cosa vuol dire? Non avere paura? Perché sono forte, forse perché rispetto alla media resisto un po’ di più prima di crollare? O perché mi rialzo in meno tempo? (Chi stabilisce quanto tempo è sufficiente? Quando è poco quando è molto…? ). E questo dovrebbe bastare per far credere che non ho bisogno degli amici? E’ vero, io stessa passavo dei momenti di ricercata solitudine, ma poi tornavo a metter la testolina fuori dal guscio e mi sarebbe piaciuto, ogni tanto, trovare qualcuno là fuori ad accogliermi con un sorriso…
Anche da questo ho imparato tanto, ho trovato soprattutto conferme a quanto avessi sempre sostenuto nel profondo del mio cuore: 1) quello che conta veramente è come una persona ragiona, tutto il resto, l’aspetto esteriore, i soldi, la posizione sociale… tutte cazzate… 2) il mondo continua ad andare in una direzione opposta al mio cuore.
Nell’ottobre del ’98 mi sono operata: da allora in poi, per tutta la vita, controlli ogni anno e dita incrociate.
Gennaio ’99: decido di riprendere in mano le redini della mia vita: mi metto a dieta, ricomincio a fare sport, trovo anche un lavoro… ma di uomini neanche a parlarne; ogni tanto qualcuno che mi sembrava diverso… o meglio qualcuno che mi faceva pensare di essere di nuovo in grado di innamorami… niente: solo bolle di sapone… ho iniziato a pensare che sarei rimasta da sola a vita… Adesso ho smesso pure di pensare. Semplicemente non mi pongo più il problema! Lo so: quando arriverà l’uomo giusto cambierò idea… il punto è che ormai sono abbastanza sicura che l’uomo adatto a me non esista.
Fine della storia!

martedì 18 settembre 2012

Post nudo e crudo (dedicato ad uno smanettone con polluzioni notturne)

Avviso ai naviganti: questo post contiene espressioni che possono risultare pesanti, quindi se avete il cuore sensibile non continuate a leggere, altrimenti non venitemi a dire che sono scurrile e boccaccesca. Ho provato a mettere in piedi un blog tranquillo, ma ho un carattere del piffero e se un idiota mi tritura le ovaie a julienne, io provo ad ignorarlo, ma se lui esagera e mi scartavetra l'endometrio, alla fine io rispondo scrivendo di getto nel momento in cui le ovaie girano a rovescio; il risultato quindi non può essere il tema sulla gita domenicale di un'educanda.
Allora, è saltato fuori che qualcuno si sia considerato "preso in giro" dalla sottoscritta ed abbia sentito il bisogno di comunicarmelo, mandandomi una mail dai toni intimidatori, piena di insulti, per farmi sapere che non è "corretto" mettere all'inizio del mio blog l'avviso che trattasi di contenuti particolari e poi ritrovarsi a guardare le foto dei miei cani o a leggere "stupidi post di propaganda cattolica". Ovviamente il virgolettato è preso paro paro dalla mail che mi è stata inviata nottetempo...
Devo essere sincera, all'inizio sono caduta dal pero: davvero non capivo che voleva 'sto tizio alle tre di notte (la notte fra Domenica e Lunedì, orario della missiva)... Poi ho avuto l'illuminazione! Immaginate la scena: il signorino in questione si prepara alla sua seduta di masturbazione notturna pre-sognidoro, si siede comodo davanti al suo pc e finisce nel mio blog, legge l'avvertimento sulla potenziale particolarità dei contenuti e pensa/spera di essere capitato in un blog con racconti erotici e foto che nulla lasciano all'immaginazione; pregustandosi la sua notte brava si abbassa la patta e magari lo prende pure in mano cominciando a fargli le coccole, nel frattempo si apre la schermata del mio blog e cosa si trova davanti il nostro amico? La foto di quelle due facce da pirla delle mie (peraltro bellissime e guai a chi dice il contrario!) bimbe pelose... Ecco, non deve essere stato piacevole, no ed io lo capisco poverello... Ma ancora fiducioso del fatto che per accedere al suddetto blog questo fumetto di uomo ha dovuto pigiare sul tastino rosso che gli  chiedeva se era proprio sicuro di voler continuare, ha visto il titolo del post precedente ed ha pensato ok le foto (non) sono foto del cazzo (vi prego, un applauso a questo volutissimo doppio senso, sono un genio!) ma magari ha scritto chissà quale post porchissimo che me lo farà esplodere... e quindi si trova quella che lui (evidentemente con l'ormone ormai in subbuglio) recepisce come "recensione di un'opera cattolica" (parole sue)...
Ora, ragioniamo un attimo, perché io si sa sono tanto buona e cara, ma fessa no; la risposta sull'argomento del libro l'ho messa DOPO che lui ha scritto ed inviato la mail alla sottoscritta e comunque FRA I COMMENTI, quindi non era a vista, perciò delle due l'una: o conosceva già il libro oppure se l'è andato a cercare su un motore di ricerca... Allora perché mi rimprovera di avergli fatto "perdere tempo"? Devo quindi spiegare perché secondo me o è un cretino fatto e finito oppure è un rompicoglioni magari trasmigrato da una piattaforma 'libera' per venirmi a rompere la scatole? Direi che non è necessario, anche perché in entrambi i casi mi ha ispirato il qui presente post, facendomi riflettere su alcune cose che vorrei condividere con voi, ergo quasi quasi lo ringrazio. Ho detto quasi!
Punto primo - Sono convinta che si possano usare linguaggi forti e immagini devastanti senza necessariamente riferirsi al sesso; non è mica solo quello l'argomento che può urtare la suscettibilità delle persone. Ho visto foto di animali maltrattati che non mi hanno fatto dormire per giorni ed ho visto un video di un bastardo che prendeva in braccio il suo cagnolino che gli scodinzolava felice e fiducioso e lo buttava dal cavalcavia, filmandone con gli amici merdosi come lui la lenta agonia fino alla morte e poi mettendo tutto in rete. Ho vomitato dopo averlo visto e sono stata male per settimane. Tuttora quando ci penso ho la nausea e quella rabbia dovuta all'impotenza che mi ha fracassato lo stomaco la prima volta. Quindi non capisco perché uno veda un bollino rosso e debba necessariamente aspettarsi la foto di un pisello eretto o di un paio di tette in bellavista.
Punto secondo - Indipendentemente dalle aspettative credo che una volta apertasi la schermata si capisca al volo l'equivoco (se così vogliamo considerarlo), non è necessario perderci del tempo; al massimo si pensa che chi scrive è una scema si blatera un improperio e si cambia blog. O no? Ma non è necessario occupare il prezioso tempo che doveva essere mirato al piacere, per scrivere invece un delirio sotto forma di mail ad una sconosciuta che alla fin fine potrebbe essere semplicemente una che fa scherzi da prete. O no?
Evidentemente no!
In ogni caso ho deciso di mettere all'inizio del blog, di modo che chiunque possa leggerla indipendentemente ed ancor prima dei vari post, una precisazione sulle motivazioni che mi hanno spinta (buoni neh che questo NON è un doppio senso!) ad inserire (aridaje) il mio blog fra quelli da 'frequentare' con cautela; in parte l'ho accennato in un commento di risposta nel primo post (la domanda sul come mai è legittima, gli insulti sul perché no lo sono molto meno): voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa mi passi per la capoccia con il linguaggio che riterrò di volta in volta più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo; e voglio che anche chi mi legge e mi commenta possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno.
Chi ha imparato a conoscermi leggendo i post del vecchio blog sa che a volte ci sono andata giù pesante, sa che non ho peli sulla lingua (mannaggia a 'sti doppi sensi, se mi stai leggendo ora, caro amico, come sto andando?); insomma sa che i contenuti 'forti' di un blog non sono necessariamente legati solo al mondo del sesso; si può 'sbracare' anche parlando di politica, di religione o di litigi col vicinato. Io ho un modo di palare spesso colorito, che non significa che uso sempre il turpiloquio, ma che parlo e scrivo e vivo pane al pane e vino al vino. Quindi in parte perché ho avuto brutte esperienze nell'altra piattaforma, in parte perché potrebbe anche capitare che mi esca fuori (evvvvaiiii!!!) un post sexual-erotic-porno, in parte perché mi andava così, ho messo quel cazzo di avviso di protezione!
In giro anche io ho trovato blog dedicati, di solito monotematicamente, all'argomento sesso: sono molti e diversissimi fra loro, vanno da quelli erotici (alcuni dei quali piacevoli ed interessanti), a quelli sessuali, fino a quelli decisamente pornografici; alcuni sono ben fatti, altri sono a mio avviso semplicemente volgari, ma TUTTI sono rispettabilissimi! Si avete letto bene: massimo rispetto per la libertà di chiunque di aprire un proprio spazio, avvertendo i passanti, con le dovute cautele ed i mezzi appositamente messi a disposizione dai vari portali,  del contenuto di quanto stanno per visionare, riempiendo poi la propria casa così creata di foto di peni giganti o tette e culi a gogo, o raccontando le proprie esperienze erotico-sessuali; ma chissenefrega!!! Vi obbligano a vederli? No! Ognuno faccia ciò che crede, libertà è anche questo, finché non impongono nulla agli altri. Trovo molto più moleste certe pubblicità che ti capitano a qualunque ora fra capo e collo senza che tu possa fare nulla perché anche se hai la velocità di un centometrista non potrai mai cambiare in tempo ed una parte te la dovrai sorbire comunque; inoltre ditemi chi si mette a cambiare continuamente canale mentre sta guardando un film o un programma solo perché ogni tre per due c'è una pubblicità idiota: nessuno credo, ce le sorbiamo e basta. Il mondo è bello perché è vario, si dice: io trovo oscene le pubblicità del Mulino Bianco con la famiglia felice, tutti perfetti e sorridenti, ecologici e perbene, detesto le pubblicità di prodotti per la casa dove si vedono donne bellissime con trucco e parrucco che puliscono casa felici, aspettando mariti impegnati a lavorare fuori, che appena mettono piede in casa per nulla stanchi e stressati si siedono a tavola e trovano tutto pronto, serviti e riveriti, e figli deficienti che ritornano infangati e puzzolenti sporcando ovunque mentre le madri li accolgono sorridenti e quasi li abbracciano come se avessero portato loro un mazzolin di viole, ché sfido qualunque madre siciliana a fare altrettanto, che da noi le pedate nel culo e le urla sarebbero state parigie!  Dopo di che il pargolo sarebbe stato costretto a pulire il pavimento con la faccia, altro che vieni qui amore...
Al contrario non ho nessun problema a vedere immagini esplicite di rapporti sessuali, per lo più non mi fanno né caldo né freddo, si vede che ho altri canali per eccitarmi, ma di sicuro non mi scandalizzo, ma capisco che io ho 42 anni e per un adolescente in piena crisi ormonale non è la stessissima cosa, ecco... In ogni caso un blog che ha il bollino rosso per il motivo che tutti sperano è nella lista dei blog che vedete qui a fianco, alla vostra destra; per quel poco che ho letto finora mi sembra raffinato e ben scritto (non per niente è fatto da una donna), con immagini soft per quanto non fraintendibili; attraverso la sua lista di blog ho trovato di tutto, alcuni molto forti, altri simpatici, qualcuno che non mi è piaciuto... In ogni caso li leggo non in via esclusiva e non necessariamente di notte (come il nostro amico nottambulo), ma ci vado con lo stesso spirito con cui visito tutti gli altri tipi di blog ed a volte, confesso, ho trovato spunti di conversazione interessanti. La differenza sta forse nell'approccio a questo tipo di blog: chi ci entra (va beh ormai la frittata dei doppi sensi è bella che pronta) per eccitarsi e consolarsi della mancanza di una compagnia è evidentemente messo molto male.
Il sesso, anche senza l'amore, è una cosa grandiosa, farlo è sacrosanto e naturale, parlarne dipende da troppe cose per poter giudicare... e poi perché si deve giudicare? Chi può ergersi a giudice e di cosa?
Io non sono capace non tanto di parlare di sesso, quanto di parlare solo di una cosa: ho aperto il blog  la prima volta e l'ho riaperto qui adesso, per scrivere di me e di ciò che vedo e sento, di come lo vedo e lo interpreto,  quindi i post saranno diversi fra loro, alcuni saranno tristi, altri folli, alcuni spero divertenti... Ma non è una critica nei confronti di chi dedica il proprio spazio a parlare soltanto di una cosa, si tratta semplicemente di scelte personali, in funzione degli obiettivi più o meno consci che ci poniamo quando scriviamo, perché tutti scriviamo per essere letti: nessuno scrive solo per scrivere, perché gli piace o perché vuole sfogarsi; tutti abbiamo bisogno di interagire con altre persone, altrimenti scriveremmo nel nostro computer salvando tutto in file privati, o nel caro vecchio diario cartaceo con penna e calamaio.
Quindi, amici e nemici, passanti di una volta o masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada; tutti i commenti sono benaccetti,  anche le critiche purché fatte con intelligenza (per chi la possiede) e con garbo e rispetto (che invece pretendo da chiunque); così come nel blog defunto, non metterò mai la moderazione ai commenti e non cancellerò mai nulla di quanto voi scriverete. Ognuno però si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda punto per punto!
NON HO MAI AVUTO PAURA DELLE PAROLE, DEL LORO SUONO NE' TANTOMENO DEL LORO SIGNIFICATO, ma rispetto chi si sente colpito da alcuni tipi di linguaggio: per queste persone ho messo l'avviso di lettura all'apertura del mio blog, è una forma di correttezza ed un tentativo di chiarezza, ma è un'arma a doppio taglio, perché poi chi entra e legge non stia a farmi la morale!
Mi spiace per chi entra pensando di trovare immagini e scritti a sfondo sessuale e poi ne rimane deluso; a siccome alla fine si capisce subito l'equivoco, al di là di qualche imprecazione che non è indispensabile comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Tutto chiaro? Bene! E adesso vediamo che succede...

sabato 15 settembre 2012

Non aprite la bocca, perché è pericoloso

Ok, lo so avevo detto che avrei pubblicato i post vecchi per il prima che porta al dopo e bla bla bla ...
Ma mi sono imbattuta assolutamente per caso (o almeno spero che non ci sia un qualche legame subliminale inconscio) nella pubblicità di un libro e sono rimasta a bocca aperta, anche se solo per una frazione di secondo, perché visto il titolo e soprattutto il sottotitolo, l'ho richiusa subitaneamente, non si sa mai...
Ora, ho deciso di non dirvi chi è l'autore, né cosa riporta la didascalia; vorrei che scatenaste la fantasia e mi diceste nei commenti di cosa parla secondo voi quest'opera e chi ne è l'autore (non fate i furbi andando su un qualsivoglia motore di ricerca !!!)
Chi dovesse conoscerla è pregato di non svelare l'arcano.
Prometto che vi dirò tutto dopo che avrete provato ad indovinare.
Stupitemi !

TITOLO:
Apri la tua bocca la voglio riempire

SOTTOTITOLO:
... omissis ...

AREA TEMATICA:
Varia (è scritto così nella recensione, non è un mio tentativo di depistarvi)

AUTORE:
... omissis ...

PREZZO:
€ 9,00

PAGINE:
384

ANNO:
2010



Lunedì 17/09/2012 ore 23:35 ho messo la risposta fra i commenti
Non uccidetemi, grazie : -)

mercoledì 12 settembre 2012

Cassetti

Risistemando cassetti non più aperti da tempo, ho trovato vecchie foto e vecchi appunti... perchè c'è stato un tempo che camminavo con un quadernetto ed una penna e me li portavo praticamente ovunque (giuro anche nel bagno): non si poteva mai sapere quando veniva l'ispirazione per scrivere, per definire un pensiero, un concetto... e poi magari quelle frasi restavano lì, sconnesse da tutto il resto... altre volte iniziavo a scrivere e ad un certo punto mi dovevo fermare perchè mi faceva male il polso... ma il cuore pulsava ancora di idee ed immagini...
Da un po' di tempo ho iniziato e tentare di mettere ordine e mi fa piacere condividere con altre persone alcuni passaggi... inoltre qui sto creando un piccolo angolino tutto mio, un posto che 'mi somigli', dove chi legge può 'vedermi' per come sono dentro senza il filtro della fisicità, che a volte confonde... perciò questo blog potete considerarlo come una raccolta di pezzi della mia vita e del mio cuore, per chi li vorrà condividere; una sorta di album fotografico, fatto di istantanee di stati d'animo e di racconti di normale quotidianità, un 'caro diario' che va oltre lo sfogo che la scrittura comunque consente, perchè parte fondamentale qui é la possibilità di interazione con altri esseri umani.
Ci sarà di tutto, perché così è la vita di ognuno di noi, coacervo di momenti belli, di periodi bui, di sogni, paure, grandi dolori e piccole gioie, delusioni e successi, strade in salita, discese più o meno ripide e giri di boa, sorprese dietro l'angolo e tegole sulla capoccia: insomma il dolce, il salato, l'amaro ma MAI l'insipido, perché di me tutto si può dire tranne che vivo con indifferenza e superficialità.
Ma non vorrei pensaste che io mi considero chissà chi: non sono un'eccezione, sono una normalissima ragazza (come dite? Gli anni sono 42 non 24 e "ragazza" non é il termine più appropriato? Uuuh ma quanto siete pignoli, però!) ... Ok sono una normalissima donna, con pregi e difetti, che sente forte il bisogno di comunicare con gli altri, probabilmente con la speranza di essere compresa ed accettata così com'é, nel bene e nel male.
Come ho accennato nel post precedente, inizio questa avventura in questa nuova casa ripubblicando i vecchi post, per creare un continuum emotivo, anche perché l'oggi é comunque il risultato della somma di tutti gli ieri e prepara il terreno ai domani, perciò non potevo non tenerne conto: in alcuni casi metterò la data reale di quando sono stati scritti, perchè raccontano di eventi ed emozioni che vanno necessariamente inquadrati in quel giorno di quel mese di quell'anno, in quanto alla data in questione indissolubilmente legati (per esempio i post sulla mia mamma); ma, oggettivamente, ci sono anche post che scritti un anno fa, oggi o fra tot mesi non cambiano nella sostanza (per esempio quelli sui comportamenti folli dei miei clienti).
Ok per il momento é tutto.
Vi abbraccio idealmente tutti e spero veniate spesso a trovarmi e a farmi compagnia con i vostri consigli e le vostre critiche (per gli insulti prossimo blog a destra, grazie).

Maria

martedì 11 settembre 2012

A volte ritornano

Avevo un blog su un'altra piattaforma. Per motivi che non mi sento di spiegare in questo momento, mi sono vista costretta (dalla mia coscienza e dalla mia idea di coerenza) a chiudere tutto. 
Così ho cancellato il profilo e tutto il blog, salvando però i vari post con relativi commenti di amici, nemici e semplici viandanti di passaggio.
Ma la voglia di scrivere non l'ho potuta cancellare.
Così ho rimesso in piedi il profilo qui su blogspot, compilando diligentemente tutti gli spazi, obbligatori e non, e piano piano rimetterò tutti i pezzi a posto; farò un copia e incolla di molti dei post vecchi, qualcuno magari lo riscriverò in tutto o in parte, non so ancora, ma non voglio eliminarli perchè  quando traduco i miei pensieri su un foglio (elettronico o di carta poco importa) lo faccio sempre perchè ne sento il bisogno e sono quasi sempre sfoghi del mio cuore; non voglio perciò cancellare i miei sentimenti, belli o brutti che siano stati... 
Perchè un blog? Perchè scrivendo qui magari qualcuno risponde, cosicchè io posso confrontarmi e capire se sono fuori strada o comunque rimetteremi in discussione, cosa che con un'agenda 'normale' non potrei certo fare... 
Perciò perdonate il pasticcio...
Mi spiace soprattutto per chi mi seguiva dall'altra parte e qui dovrà sorbirsi di nuovo post già letti: non odiatemi : -)
Un abbraccio a tutti quelli che avranno la pazienza di leggermi, il coraggio di rispondermi (hehehe scherzo), l'umanità per comprendermi e l'affetto per perdonarmi