Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog

Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog.

Voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa gironzoli per la mia testolina con il linguaggio che riterrò più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo del momento; e voglio che anche chi commenta i miei post possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno. I contenuti forti di un blog non sono necessariamente legati al mondo del sesso: si può parlare in termini crudi anche di politica, religione o dei litigi col vicinato.
Io parlo e scrivo esattamente come vivo: pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, perché non ho mai avuto paura delle parole. Quindi amici e nemici, passanti di una volta e masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada.
Tutti i commenti sono benaccetti, anche le critiche, purché fatti con intelligenza (per chi la possiede) e con rispetto (che invece pretendo da tutti). Non ho messo la moderazione ai commenti e non cancellerò niente di quanto scriverete, ma ognuno si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda.
Rispetto le persone che si sentono offese da alcuni tipi di linguaggio o di argomenti: per loro ho messo le avvertenze sui contenuti del mio blog, ma è un'arma a doppio taglio, perchè chi continua a leggere poi non venga a farmi la morale! Al di lá di qualche imprecazione che non è necessario comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Per sapere chi è lo smanettone con polluzioni notturne che ha reso necessario questo chiarimento andate a leggere il 'Post nudo e crudo' del 18 Settembre 2012

domenica 11 agosto 2013

Fatti a nomina e vo cucchiti

Per un breve istante della mia vita posso dire di essere stata famosa, una vera VIP!
Sono stata ‘citata’ nientepopòdimenoche in un post di Giginosco... come dite? Bella forza è mio zio? Invidiosi siete!
Ecco il link al post

http://blog.libero.it/iocelhoprofumato/11171601.html

La parte dove si parla di me (!!!!) recita esattamente così:
“O anche, se vi siete alzati con la voglia di menare le mani, potreste insultare qualcuno che non sa manco che esistete. Se volete essere di tendenza fatelo con mia nipote signora mandorla, che è una ragazza generosa e un calcio in culo virtuale non ve lo nega di sicuro”
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Ecco, direte voi, ma non è che ti cita per dire quanto sei speciale.. praticamente dice che sei un’attaccabrighe e che non te ne fai passare manco una...
E allora?
Intanto io ho una citazione e voi no, e scusate se è poco... Io ho avuto il mio quarto d’ora di celebrità, pace all’anima di Andy.
E poi che pretendete da una Catanese DOC?
Che noi mica le mandiamo a dire, no.. noi forgiati nel fuoco dell’Etna siamo.. duri come la pietra lavica.. ergo non fateci arrabbiare.. però però.. se invece ci sapete prendere per il verso giusto, siamo come le cassatelle con la scorza che sembra dura, ma zucchero è e si scioglie in bocca e poi c’è il ripieno morbido e dolce...
In conclusione questo post era stato scritto ESCLUSIVAMENTE per ringraziare Zio Gigi che mi aveva fatto l’onore di citarmi affettuosamente in un suo post delirante... prova che finalmente sul web stava iniziando a girare roba buona...
Ah volete sapere che c’azzecca il titolo... giusto: fatti a nomina e vo cucchiti significa letteralmente fatti una fama e poi coricati.. cioè una volta che ti sei fatto la fama di essere in un certo modo puoi non fare più nulla perché tu sarai sempre ciò che dicono che tu sia... questo vale nel bene e, come in questo caso (eheheheh) nel male, perché a quanto pare mi sono fatta la nomina di una che fanculizza la gente come sport preferito... e visti i post dedicati a quelle due simpaticissime donzelle che mi hanno scassato le ovaie friggendole in pastella non posso certo dare torto allo zio e a quanti di voi pensino che io stia perennemente con i guantoni da boxe infilati... che poi è vero, sicula verace sugnu.. si si verace come le cozze :-)
Comunque non è mica colpa mia se attiro le squilibrate come il miele con le mosche...
Vi lascio un link di un sito che ho scoperto per caso e che vi farà capire di me e dei catanesi molte più cose di quante io non riesca a dirne, visto il rapporto di amore/odio che da sempre mi lega ai miei conterranei... ma non alla mia terra.. per lei solo amore incondizionato.. al punto di non avere avuto la forza di andarmene quando avrei potuto e ancor di più di non pentirmi di esser rimasta adesso che le cose non stanno andando bene...
Il mio cuore, ne sono certa, è di forma triangolare! 

http://www.mimmorapisarda.it/SEICATANESE.htm

mercoledì 31 luglio 2013

Un giorno di ordinaria follia

Venerdì 30 marzo 2012 
Ore 7:30 faccio il pieno alla Volks, tiro fuori il bancomat e scopro che è disabilitato -
il pomeriggio precedente avevo controllato online il saldo del mio conto: era tutto apposto -
senza capire cosa stesse succedendo, ma con la fregola di far tardi a lavoro, lascio la carta di identità al benzinaio con un milione di scuse e le guance rosso pomodoro e scappo verso l’officina -
lì cerco inutilmente per due ore di capire dove cazzo sarei dovuta stare lunedì 2 aprile, in quale reparto con che mansioni e soprattutto con quale orario (era l’ultimo giorno prima del declassamento preannunciatomi)-
niente -
voci di gossip dicono che resto dove sono -
nel frattempo chiamo in banca e scopro che mi hanno bloccato il bancomat perché c'è quello nuovo e loro sostengono di avermi mandato via posta ordinaria (!) la lettera con la comunicazione della sostituzione ed il nuovo pin -
ma come non lo ha ricevuto? -
(siiiii certo è che volevo vedere se era uno scherzo idiota di una cassiera del cappero) -
mai ricevuta ed io sono una maniacalmente precisa in queste cose -
chiedo come mai avendo entrambi i miei numeri di cellulare ed anche il numero di casa di mio padre e non vedendomi spuntare in banca alla scadenza per il ritiro della nuova carta non abbiano pensato di telefonarmi per vedere se per caso non avevo ricevuto la lettera anziché bloccarmi la carta senza manco dirmelo... -
mica possiamo chiamare tutti? -
che risposta è? -
e comunque per costringermi a venire in banca per fare uno stupidissimo test sulla tipologia di rischio cui appartengo mi avete scassato le ovaie fino alle tube per tre giorni, nonostante il mio profilo ‘basso’ di chi, se potesse, metterebbe i soldi sotto la mattonella non sia mai cambiato in tanti anni che son cliente, infatti alle stesse domande ho dato le stesse risposte -
in ogni caso a me la lettera in questione non è arrivata -
non potevate saperlo? -
allora mandate una raccomandata a/r e così sapete chi ha ricevuto e chi no e chiamate solo 'quelli no' -
si, va bene! -
ma scusate voi mandate il pin ‘segreto’ in una lettera con tutti i miei dati, nome cognome indirizzo e colore delle mutande, con la posta ordinaria? -
Esco da lavoro alle 12:09 mi fiondo in banca dall'altro lato del mondo arrivo all’una e cocci e tento di entrare ma “si prega di depositare gli oggetti metallici ecc” -
si lo so ma la cassettiera ha la metà dei cassetti rotti o senza chiave, quelli liberi e con chiave sono piccoli e stretti, la mia borsa non ci entra -
per favore mi fai entrare dai che mi conosci da una vita -
uffa la signora prima di me l’hai fatta passare nonostante avessero suonato tutte le sirene della banca, delle auto parcheggiate lungo la strada e pure le campane della chiesa -
niente “si prega di uscire e di depositare gli oggetti metallici nella cassettiera” -
(lo so io dove te li infilerei gli oggetti metallici) -
apro la borsa ed inizio la divisione dei beni: chiavi della Volks e di casa, portamonete, porta occhiali da vista in uno sportellino; porta occhiali da sole e 2 pacchetti di fazzoletti + il frontalino estraibile dell’autoradio in un altro cassetto; borsa (per fortuna di stoffa) arrotolata, con altre quattro cosette dentro, infilata in un altro cassettino -
tengo solo il portafogli e le tre chiavi della cassettiera -
entro, visibilmente incazzata -
la signorina per telefono mi aveva detto “non si preoccupi, passi che sistemiamo tutto, le diamo la nuova carta e va tutto apposto” -
una volta in banca, visto che lei era impegnata con un altro cliente ed io avevo bisogno di contanti perché nel pomeriggio dovevo andare dal dottore che non ha il pos, lei stessa mi dice di fare la fila allo sportello per un prelievo e dopo andare da lei che mi avrebbe dato il nuovo bancomat, annullando il precedente -
pensando di avere a breve il bancomat e poter tornare alla mia normalità, mi limito e prelevare i soldi necessari per la visita del pomeriggio con un piccolo surplus, giusto per fare cifra tonda: € 200,00 -
tanto fra qualche minuto avrò il nuovo bancomat e sarà tutto apposto -
allo sportello non mi danno alcuna ricevuta del prelievo fatto ma mi chiedono di mettere una firma digitale di modo che riceverò tutto via mail perché stanno informatizzando i servizi alla clientela -
ed allora perché cavolo non mi avete avvisato online che il mio bancomat stava per scadere? Mi collego tre volte al mese, maledizione, potevate mettere uno straccio di avviso, no? -
entro nell’ufficio della signorina -
mi da la nuova carta MA scopro che non posso usarla perché il pin era nella lettera che non mi è mai arrivata -
mi dice anche serenamente che non sono la sola che non ha ricevuto ‘sta maledetta lettera-
e quindi secondo lei io che dovrei fare? -
prelevi allo sportello una somma che pensa possa bastarle in questo periodo -
ma ho già prelevato!! -
noi richiederemo il duplicato del pin -
e quanto tempo passa di grazia? -
non lo sappiamo -
bene e questo duplicato mi arriverà sempre per posta ordinaria? -
certo signora -
(fanculo!) -
Ore 16.30 ginecologo
visita + striscio + ecografia interna fastidiosissima + visita al seno
mi ha prescritto un quintale di analisi di sangue e urine e la mammografia e udite udite, dato che i miei fibromi aumentano di numero e pure le cisti, la pillola!
così la cellulite mi arriverà alle orecchie gonfierò e mi sentirò una cacca;
lo so perché l'ho già presa per anni sempre per lo stesso motivo
ma col casino di mamma l'avevo interrotta perché la dimenticavo di continuo;
considerato che non ho nemmeno con chi trombare direi che è proprio una beffa! -
comunque 120 euro al dottore, 5 euro alla segretaria che ha il marito disoccupato, due figli e temo (non ne sono certa) lavori lì in nero e via dal benzinaio a pagargli le 73 euro del pieno fatto di mattina (meno male che avevo prelevato qualcosa di più) -
poi in farmacia dove non conoscono questa pillola, me la faranno trovare martedì -
meno male perché d’improvviso realizzo che, sommando tutto quello che ho sparso in borsa, mi sono rimaste solo € 7,00 più una manciata di monetine ed una cinquantina di euro che però sono nel cassetto del comodino, a casa !! -
per fortuna la pillola costa solo 15 euro, al mese
Ore 18:30 rientro a casa
distrutta -
qualche giorno fa ricevo via mail dalla banca la ricevuta per il prelievo fatto con un addebito di € 2,50 -
io ho il conto online come detto, ma ho diritto a tre operazioni gratuite allo sportello -
mai stata in banca da gennaio al 30 marzo -
ne è certa signora? -
cazzo si!
mamma era in fin di vita a gennaio
ricordo ogni fottutissimo secondo di quelle giornate
sono certa di non essere mai stata in banca
e -in ogni caso- se anche fossi passata per farvi ciao con la manina avete per caso trovato traccia di mie operazioni allo sportello?
no? bene! 
e allora questa commissione su cosa è stata applicata? -
signora passi che vediamo di sistemare tutto -
si certo sarò da voi a breve
i primi di maggio
ci conti
(verrò a chiudere il conto, testa di cazzo) -
- ah dimenticavo, il pin è arrivato venerdì 13 aprile
sono rimasta senza bancomat per 15 giorni
facendomi prestare soldi da mio padre e da mio fratello per fare la spesa e per altre piccole ma normali uscite quotidiane -
amen



Ho cambiato banca; e la filiale che ho scelto è gestita solo da donne l’unico uomo è la guardia giurata all’esterno, per il resto donna è la direttrice, donne le due cassiere, donna l’addetta alla clientela privata, donna colei che si occupa delle imprese...
Quella filiale funziona da dio!
Ho avuto di recente un problema con il bancomat che si è smagnetizzato e nonostante fosse l’una ed avessero già chiuso, mi hanno vista, mi hanno fatta entrare, con la borsa le chiavi le mutande di ferro ed il reggiseno coi sonagli senza che suonasse l’allarme attacco terroristico ed in mezz’ora mi hanno dato un nuovo bancomat con il pin e tutto ed hanno aspettato che lo provassi allo sportello esterno prima di salutarmi...
Che voglio di più dalla vita?
Lavorare lì !!!
: D

domenica 28 luglio 2013

Gira la ruota, ma non cambia granché

Post pubblicato il 13 Giugno 2012 nel vecchio blog
Purtroppo l'entusiasmo durò poco; per carità è sempre un bastardo in meno e che bastardo poi.... Ma le cose vanno molto male
Al momento non mi va di aggiungere altro, sono troppo avvilita.

Lo hanno mandato via. Finalmente lo hanno tolto da lì.
In questi giorni in officina si sta bene. In giro solo volti sorridenti e distesi.
E' possibile che un solo uomo potesse fare questo effetto a tutti? Si.
Un solo essere ignobile era riuscito ad ammorbare l'aria al punto da renderla irrespirabile.
Da quando è arrivata la notizia è stato come se il velo grigio opaco, quella coltre pesante che ci schiacciava tutti contro il pavimento, si fosse dissolta in un istante.
Finalmente possiamo guardare con ottimismo quel posto che ci accoglie tutti i giorni per consentirci di portare a casa la pagnotta per noi e per le nostre famiglie.
Non mi illudo che d'ora in poi tutto sarà facile e meraviglioso perché le teste di chi è rimasto, compresa la mia, non sono cambiate (soprattutto non è cambiata quella al vertice) e perché siamo pur sempre in cassa integrazione; ma, almeno, abbiamo riacquistato la nostra dignità di lavoratori.
L'uomo che per 4 anni mi ha umiliata in tutti i modi possibili, colui che ha inutilmente cercato di convincermi della normalità dei suoi comportamenti, quello che diceva "qui la legge sono io, io comando e tu obbedisci" quando gli obiettavo l'illegittimità dei suoi provvedimenti, la persona che ha provato a declassarmi minacciando di sostituirmi con una collega se non adeguavo il mio abbigliamento ai suoi desideri, dicendomi, in piena riunione con tutti i miei colleghi maschi presenti, "devi vestirti come se lavorassi in un night club", il bastardo che all'inizio della malattia di mamma mi rifiutava i permessi dicendomi "fattene una ragione si nasce e si muore, questa è la vita" e che poi ha dovuto soccombere dinanzi alla Legge 104, l'uomo che mi ha costretta a rivolgermi ad un avvocato per difendermi da una ridicola quanto pretestuosa contestazione disciplinare, colui che ha fatto e detto cose che non posso riportare perché non ho prove a dimostrazione della verità delle mie affermazioni, insomma il mio incubo è stato sostituito da un nuovo Direttore Commerciale.
Ed io, guardando lo specchio stamattina, ho sorpreso i miei occhi a sorridermi.

domenica 7 luglio 2013

News dal fronte (aggiornamento al post precedente)

Questo è un vecchio post pubblicato a fine Marzo 2012 per raccontare come era andata a finire la storia del mio declassamento, riportata nel post precedente dal titolo Il lavoro nobilita l'uomo ecc...
Come vi ho già detto a Gennaio di quest’anno mi hanno trasferita nella filiale di un paesino dove il lavoro è decisamente ridotto in quantità e qualità, anche se ufficialmente ho mantenuto stipendio, mansioni e contratto.
La collega che avrebbe dovuto sostituirmi è diventata un mio superiore ed ha provato in tutti i modi a farmi dimettere, usando anche la morte della mia mamma per cercare di farmi esplodere e farmi commettere un gesto che avrebbe dato loro la scusa per licenziarmi (l’ho verbalmente mandata a quel paese ma, nonostante il fortissimo impulso e la rabbia, sono miracolosamente riuscita a non appiccicarla al muro); dopodiché ha cercato di snervarmi con controlli continui e telefonate a ripetizione (un venerdì mi ha chiamata sei volte in tre ore per sapere a che punto erano le telefonate che mi aveva dato da fare.. perché adesso faccio la centralinista outbound o, perlomeno, questo è quello che hanno provato a farmi fare... ma dopo due settimane ho deciso che visto che di scritto non c’è nulla, se non faccio ciò che mi viene chiesto oralmente e che non rientra nei miei compiti non possono farmi nulla: ripeto come un disco rotto ‘fatemi un ordine di servizio scritto’ e siccome questo ordine non arriva io continuo a non fare ciò che loro chiedono)
A voi....

La collega, senza alcuna fatica, ha chiesto ed ottenuto dal Grande Capo di rimanere dov’è; di conseguenza anche io potrò restare al mio posto.
Almeno così pare, perché di scritto non ho ricevuto nulla, e nemmeno di ‘orale’ ... lo so per ‘sentito dire’ ...
Non è fantastico? Nell’epoca delle mails e delle video chiamate noi comunichiamo ancora col passaparola tipo ‘cuttigghiu’ (termine siculo per indicare il cortile, non nel senso di aia, ma di chiacchiericcio gossipparo).
Ergo la situazione reale la saprò solo lunedì, quando mi presenterò a lavoro.
La cosa triste e folle contemporaneamente di tutta la faccenda è che nessuna delle due decisioni –spostarmi o lasciare tutto com’è- è stata presa ponderando pro e contro nell’interesse dell’azienda. La collega resta dov’è non perché non è la persona adatta a sostituirmi, ma perché lei non vuole farlo. E poco importa, in questo frangente, che lei non voglia perché consapevole di non avere le competenze per svolgere i compiti che il mio ruolo richiede. Le mie proteste nulla hanno potuto, le motivazioni addotte a sostegno di quelle proteste sono cadute nel vuoto, la sua unica richiesta ha funzionato.
Due estati fa, dopo l’ennesimo periodo di malattia dovuto al freddo ‘insaccato’ durante gli inverni precedenti, presentai un certificato redatto dal mio medico, in cui lo stesso richiedeva uno spostamento urgente della sottoscritta in un ambiente più confortevole, onde evitare il peggioramento delle condizioni di salute della paziente. Diedi personalmente il certificato al Grande Capo. Poco dopo dovetti tornare nel suo ufficio per lasciargli delle carte da visionare; lui era uscito, perciò entrai solo per depositare sulla scrivania le suddette carte e vidi il mio certificato ‘appallottolato’ dentro il cestino della carta straccia; lo raccolsi e me lo misi in tasca.
Ce l’ho ancora ...
Purtroppo il 90% delle cose che succedono là dentro io non posso dimostrarle e, di conseguenza, è come se non succedessero.
I miei reumatismi al sangue però posso dimostrarli, ed anche se non credo di poter dimostrare che la causa del loro riacutizzarsi è dovuta al posto dove sono costretta a stare, va da sé che di sicuro non mi fa bene starci ...
Adesso in ogni caso arriva la bella stagione, quindi avrò sauna e bagno turco gratuiti e mi lamento pure! C’è gente che li paga a suon di abbonamenti nel centro estetico di grido ed io, invece, vengo addirittura pagata per stare là ...
Ah! (sospiro)
 
N. B.
Pregasi notare che questo post è corto, fatemi i complimenti, grazie, ché mi è costato fatica assai
:D

martedì 25 giugno 2013

Il lavoro nobilita l'uomo, la donna un po' meno, a volte

Ho scritto e pubblicato questo post a Marzo 2012.
Uno sfogo per non esplodere o, peggio, implodere...
Prima di farvelo leggere vorrei fare alcune premesse.
Lavoro in questo posto dalla metà del 2008 e sono successe e continuano ad accadere cose incredibili; della stragrande maggioranza NON posso scrivere perché potrebbero ritorcersi contro di me .... se solo avessi le prove ... ma non le ho ... ho testimoni che non vogliono parlare ... alcuni ... altri che parlerebbero se ci trovassero qualcosa da dire, ma per loro è tutto normale .. anche questo post fu un rischio, ma stavo davvero troppo male e dovevo sfogarmi ... (Nel vecchio blog avevo messo anche foto mie e quindi ero assolutamente riconoscibile; qui per i motivi che ho già spiegato non ho fatto altrettanto, ma ci sono le foto delle mie bimbe e quindi in un certo senso chi mi conosce può riconoscermi e, se non è esattamente mio amico, potrebbe anche sputtanarmi, perciò devo rimanere nel generico per evitare che quanto scritto possa configurare un reato di diffamazione o che so io)
Da quando ho scritto il post che segue sono cambiate molte cose, alcune solo di facciata, superficiali, la sostanza è rimasta tale e quale, nonostante un parziale cambio al vertice (uno dei due che mi creava problemi è stato spostato); il cambiamento più grosso è stato, a gennaio di quest’anno, il mio trasferimento ‘improvviso’ ad una sede fuori città, senza rimborso spese di carburante e di pedaggio autostradale: se considerate che il mio stipendio è già leggermente decurtato per via della cassa integrazione (per mia fortuna ho un contratto metalmeccanico, quindi anche se faccio solo 20 ore a settimana lo stipendio è quasi normale) e che queste ulteriori spese ammontano a circa 200 euro mensili, vi fate il conto delle difficoltà cui sto cercando di fare fronte. Inoltre la mia nuova postazione di lavoro è peggiore della precedente, semmai poteva essere possibile, e soffrendo di continue emicranie dopo numerosi accertamenti è saltato fuori che mi è venuta una bella sinusite ed ho dovuto già fare due cicli di aerosol con antibiotico. Ma non riesco ad ottenere che mi mettano in un posto più riparato.
Ho provato ad accettare alcune disposizioni, ma non ne sono venuta comunque a capo; da me qualunque cosa si chieda di fare ad un dipendente lo si pretende oralmente... da un anno a questa parte mi sto opponendo al verba volant pretendendo lo scripta manent .. per esempio mi sono rifiutata di accettare un cambio turno comunicatomi a bocca .. purtroppo sono fra l'incudine ed il martello: se li assecondo fanno di me ciò che vogliono.. se li contrasto la mia posizione peggiora.. comunque faccia non ne esco bene.. uno stress...
Mi sono anche resa conto che, con i miei colleghi, l'errore è mio che cerco ancora ostinatamente di far vedere le cose a chi non vuole vederle .. sono un pesce fuor d'acqua .. loro hanno il loro equilibrio e sono io che non riesco ad adeguarmi .. e mi illudo di poter fare adeguare loro al mio .. sono andati avanti per anni senza di me .. chi sono io per dire loro che sbagliano? .. io sono un'idealista, non c'è posto per me qui
A voi il post dell’anno scorso....

Credevo, in 4 anni, di aver costruito qualcosa; credevo di aver seminato se non bene almeno decentemente; non pensavo di trovarmi in un giardino di rose, ma nemmeno in un campo incolto ricoperto da gramigna.
Credevo di aver dimostrato con le azioni concrete di essere fatta in un certo modo, sicuramente non perfetto, ma con sue qualità peculiari e speravo quindi di essere immune quantomeno da un certo tipo di critiche.
Ho sbagliato tutto, non ho capito nulla.
ERRORE – 1° avviso!
Ho scoperto a mie spese che il mio aspetto fisico, non conforme agli standard aziendali, conta più del mio cervello e delle mie competenze.
Ho scoperto che chiunque, anche se –suo malgrado- meno preparato, può sostituirmi anche a scapito dei risultati, perché l’unica cosa che conta è che si veste nel modo giusto.
Lavoro come centralinista/segretaria/cassiera/colei che toglie le castagne dal fuoco altrui/ il Benjamin Malaussène in gonnella della situazione/ varie ed eventuali, nell’officina meccanica di una importante concessionaria di auto a Catania. Non ho un ufficio, staziono dietro una scrivania in una specie di gabbiotto ricavato fra il magazzino ricambi e l’accettazione e con-divido la suddetta scrivania, il telefono, il computer e le due stampanti con altre 3 persone; io la occupo, adesso che siamo in cassa integrazione, solo per 4 ore al giorno, prima erano 8  ma con lo stesso risultato: non ho cassetti personali, non ho privacy, non ho la porta, perché appunto non è un ufficio, non ho nemmeno un appendiabiti per i cappotti, ma in effetti non mi serve... in inverno non c’è il riscaldamento, è tutto aperto, non mi piove addosso, ma se tira vento e fa freddo non hai modo di ripararti e ti devi arrangiare coprendoti il più possibile, che poi è quello che faccio io (calcolate che nei pressi del gabbiotto c’è l’apertura per far entrare le auto e i fuori strada, che è grande abbastanza da farci passare quasi un carro attrezzi, se volesse). In estate, viceversa, si muore di caldo perché là dentro si trasforma in un fornetto dove si superano tranquillamente i 40°C.
Da quando lavoro lì ho dovuto fare due cicli di punture di penicillina perché mi sono tornati i reumatismi al sangue che non avevo più avuto dagli 8 anni in poi, credo. Non posso prendere freddo, ordini del medico! Per cui da Ottobre a metà Marzo circa se vi capitasse di passare da quelle parti e voleste salutarmi, dovreste cercare una sorta di omino della Michelin marrone scuro, con cappello in tinta (sia mai che mischi i colori io) calato fin sopra le orecchie e sciarpona di lana sempre marrone (perché anche noi ‘sciatte’ abbiamo un certo stile) avvolta fin sotto il naso... nel mezzo ci sono un paio di occhiali da vista... non sarà difficile, i miei colleghi indossano la divisa con i colori della casa automobilistica che rappresentiamo e non c’è traccia di marrone; l’altra differenza è che loro sono tutti maschi mentre io no, ma per come sono conciata convengo con voi che non è facile da capire, perché oggettivamente non sono un bello spettacolo.  Ma il freddo è freddo e la salute mi sembra motivo sufficiente per fregarmene dell’eleganza e pensare a salvarmi la pellaccia; tra l’altro non mi sembra molto intelligente andare vestita ‘carina’ per due giorni e poi stare a casa in malattia per altri dieci... e poi diamine mica lavoro in un centro estetico o in un grand hotel o in un atelier di alta moda... è un’officina meccanica!
ERRORE – 2° avviso!
Prima di entrare dentro l’officina si passa davanti gli uffici commerciali, riscaldati e con finto parquet, dove stazionano i venditori, giustamente in giacca e a volte cravatta,  alcune gentili donzelle con vari ruoli, il direttore commerciale ed il presidente (siamo una S.p.A.). Non fatevi stordire dal canto delle sirene ;-) mi raccomando, so che non è facile considerato che le mie colleghe, tutte magre e con corpi perfetti (ahimè), sono spesso con gonne striminzite o con pantaloni che nulla lasciano all’immaginazione e con tacchi vertiginosi già alle 9 del mattino che come cavolo fanno a non morire lo sanno solo loro... ok ok, in parte è invidia, lo ammetto: io adoro i tacchi ma non li so portare, tra l’altro col piccolo difetto al piede che ho (vd. post I 7 vizi capitali di una mandorla amara) mi risulta doloroso stare troppo sull’avanpiede, specie considerato che –a differenza delle succitate- io dovrei sollevare e tenere in equilibrio ben 74 kg (un tempo suddivisi fra massa magra e grassa, ormai solo grassa)! Se riuscirete a superare i gorghi di Scilla e Cariddi arriverete all’officina e, vedendomi, penserete ‘io con questa ci ho pure parlato e mi rispondeva nella mia lingua, ero sicuro appartenesse alla razza umana’...
Quando ho fatto il colloquio di lavoro non mi sono presentata stile vamp, ero normale, come vesto tutti i giorni o quasi.
Non mi sono mai messa certi abiti, nemmeno da giovanissima, quando forse potevo permettermelo, perché non mi sono mai riconosciuta in quello stile, né mi sono mai sentita abbastanza sicura delle mie forme... da adulta ammetto che mi piacerebbe ogni tanto vestirmi ‘secsi’ magari per uscire con un uomo, trovandone uno ovvio, ma nella quotidianità amo la comodità, l’abbigliamento casual, magari -laddove è possibile- sportivo; adoro le mie tute e le mie scarpe da ginnastica... riesco ad essere più femminile solo quando fa caldo, perché metto vestiti e scarpette graziose, ma non ho minigonne nell’armadio né abiti da femminona: non sono mai stata né sarò mai femme fatale, al massimo, forse, potrei risultare, impegnandomi, agli occhi di qualche uomo molto miope o in lunga e prolungata crisi di astinenza da patata, persino sensuale, ma sexy mai, impossibile, non fa proprio parte del mio DNA... ho un cassetto pieno di autoreggenti e calze con reggicalze in pizzo che non ho mai messo, perché la sola idea di sembrare un prosciutto avvolto nello spago, pronto per la stagionatura mi fa passare qualunque velleità femminil/romantica/sensual/shic... Ammettiamolo: quando ti infili in un qualcosa di fasciante e ti accorgi che fuoriescono rotoli qua e là bisogna arrendersi all’evidenza... certo potrei un giorno incontrare un uomo col gusto dell’orrido e magari avere anche io il mio quarto d'ora di secsicità, ma dubito avverrà in questa vita, visto che l’età non è un gambero.
In ogni caso, se anche fossi uguale uguale alla Valentina di Crepax (magari, sarei disposta a vendere l’anima al diavolo!)  non mi vestirei in quel modo a lavoro, per principio; liberi di non credermi, ovviamente...
In estate, dicevamo, riesco a sembrare di nuovo una femminuccia, ma capirete che con 40 e passa gradi che si creano nell’officina (siamo in Sicilia, non so se avete presente cosa siano giugno, luglio e agosto dalle mie parti) non è agevole sembrare fresche come appena uscite dal parrucchiere; di solito mi riduco con il vestito, in originale a tinta unita, a strisce in gradazione, dove le parti scure sono tali perché madide di sudore (che schifo, lo so); idem per il viso, gocciolo anche stando ferma e seduta col minimo sindacale del movimento dei muscoli involontari atti alla respirazione, azzerando anche i pensieri più reconditi per non sprecare energia ed emanare calore ulteriore, con conseguente sguardo spento, anche perché in quelle condizioni climatiche estreme i miei neuroni alzano bandiera bianca già dopo un’ora e cocci!
Credevo che l’essere (quasi) sempre gentile col cliente, il cercare di andare incontro alle sue esigenze nel rispetto degli interessi dell’azienda (mediazione tutt’altro che facile, credetemi), il mostrare professionalità al di là delle condizioni di lavoro e degli stati d’animo interiori, il saper fare le cose per le quali sono pagata e, spesso, anche quelle che esulano dai miei pur variegati compiti, il contribuire –nel mio piccolo- a mandare avanti il lavoro nonostante la cassa integrazione e le paure per il futuro incerto che questa porta con sé, il sorriso e l’educazione del mio modo di pormi, nonostante la maleducazione e l’arroganza di parte della clientela e –a volte- non solo di essa, il tentativo di mediare le richieste più folli pur di lasciare contento il cliente, credevo che tutto questo ed altro ancora, fosse sufficiente per farmi apprezzare nonostante i miei inevitabili difetti...
ERRORE – 3° ed ultimo avviso!
GAME OVER!
A partire dal primo aprile la proposta di uno dei miei superiori, che riconduce alla mia (cito testualmente) trasandatezza nel presentarmi al pubblico, buona parte dell’insoddisfazione dello stesso, e a questa insoddisfazione la causa prima dei mali dell’azienda, è quella di mettermi in un ufficio non aperto al pubblico a rispondere al telefono ed a fare solo le chiamate di follow up; in pratica un declassamento... con, immagino, ripercussioni sullo stipendio visto che passerei dal contratto metalmeccanico attuale a quello per il commercio notoriamente meno tutelato in cassa integrazione, sia a livello economico che di possibilità future di tenersi il lavoro...
La barzelletta è che almeno sarei in un ufficio col riscaldamento in inverno, l’aria condizionata in estate, una scrivania tutta mia, l’appendiabiti e financo la porta a vetri! Dovrei essere felice... forse più in là... al momento sono amareggiata...
Al mio posto metterebbero una collega (terrorizzata all’idea) che PER SUA STESSA AMMISSIONE non sa compilare un assegno, non sa calcolare il resto da dare al cliente, non sa usare il pos per il bancomat e in pratica si confonde ancora facendo semplicemente le prenotazioni nell’agenda perché confonde l’orario di accettazione dell’auto in officina con l’orario in cui la suddetta deve salire sul ponte (in pratica se il cliente chiede di poter lasciare la macchina alle 8 anche se il posto libero per eseguire il lavoro è alle 10 lei confonde questi due orari, sovrapponendo spesso gli appuntamenti uno sull’altro)... Non è colpa sua, faceva altro prima e nessuno ha avuto il tempo di mettersi accanto a lei e spiegarle con calma le cose... sta imparando da sola, ovviamente commettendo errori... Inoltre, contrariamente a quanto sostiene questo mio superiore, non è affatto vero che può imparare il mio lavoro in pochi giorni; io stessa dopo 4 anni ho ancora dubbi su alcuni passaggi e devo chiedere al collega che ha maggiore anzianità di servizio... in più aggiungete che davvero non c’è il tempo di mettersi da qualche parte tranquille per vedere insieme il da farsi... Ma lei si veste nel modo giusto, quindi può fare il mio lavoro che è a contatto col pubblico! Lei non vorrebbe cambiare con me, ma allora perché cappero alla riunione di due venerdì fa, alla domanda del superiore ‘tu hai freddo quando vai di là?’ scaturita dalle mie proteste sulla richiesta di vestirmi diversamente per essere meno ‘trasandata’ ha risposto ‘no’???
Il lunedì passato, primo giorno in cui avrei dovuto iniziare a spiegarle i miei compiti che presto sarebbero diventati suoi, è venuta in minigonna jeans e tacchi alti, al solito...
L’unica possibilità che ho è che lei riesca a convincere il grande capo a farla rimanere dov’è, di modo che, in conseguenza, anche io debba restare dove sono...
Dulcis in fundo a questa situazione surreale è che tutti i miei colleghi continuano a ripetermi: e dai Maria, ma che ti costa adeguarti? In fondo mica ti ha chiesto nulla di che... e lei: ti sembra giusto che solo perché tu ti sei impuntata ci debba andare di mezzo io?
La mia è una battaglia persa in partenza...
Che tristezza!

sabato 1 giugno 2013

Piccole Donne e donne piccole

Eccovi un altro post del mio vecchio blog...
Stavolta non cancello il nick, perché parte della risposta è ad esso legata; del resto la signora in questione all'epoca ne aveva cinque, sei e li usava quasi contemporaneamente, nel senso che mi insultava con uno, io rispondevo e lei ribatteva con un altro nick e così via...
Inoltre mi riempì la messaggeria di insulti con più di 150 messaggi bloccandomi la casella.
Alla fine sono dovuta intervenire, per fermarla in qualche modo.... ed anche perché, lo ammetto, mi diverto da morire : )
Purtroppo il blog del ‘ragazzo’ (UomoDellaPortaAccanto) dove tutto è iniziato è stato chiuso, quindi non ho modo di farvi leggere la sequenza completa, ma solo la parte scritta da me, perché l'avevo ricopiata
A voi....

Ho trovato il seguente commento (il primo di moltissimi altri) nella mia messaggeria privata (come sempre riporto senza nulla modificare del testo originale):

Jo.March ti ha scritto:
Inviato il 13/03/12 alle 21:07:49
che pena mi fai il tuo commento arrogante nel blog del geniale... amico uomo della porta accanto.. solo due menti superficiali e cieche possono prendere in giro i miei messaggi peraltro privati!! senza nemmeno conoscere un solo verso o una sola frase del mio blog!!
che pretendere nella palude fangosa da estranei??
dopo avere avuto un blog troppo bello per un luogo come questo?? durato un anno??
vergognati!
Sei una stronza ed un'oca che sbava
Jo

La mia risposta:
Inviato a:  Jo.March
Inviato il 13/03/12 alle 23:40:06
io non so di quale commento tu stia parlando
ho scritto molto poco sul blog di "uomo della porta accanto" e non credo di essere mai stata arrogante
potresti specificarmi a quale commento ti riferisci?
altra cosa: parli di due menti? mi hai preso per una schizoide? ho tanti difetti ma questo mi manca, spero... che dici maria ci manca questo? direi di si mandorla ah ok meno male...
infine: come faccio a prendere in giro un messaggio se è privato?
non so chi tu sia
non so a cosa tu ti riferisca
ma non amo essere insultata senza che prima mi venga chiesta quantomeno una spiegazione
se vuoi chiarire in modo civile sono qui, altrimenti gira da un'altra parte.

.......

Poi improvvisamente mi è venuto in mente un post scritto da "Uno" su una tizia Jo qualcosa e sono andata a controllare...
Anche qui parla di palude fangosa, paragonando se stessa ad un Ufo. È lei non v’è dubbio alcuno.
Tutti quelli che seguivano quel blog lasciarono un commento ed io con loro. Vi riporto il commento che presumo abbia scatenato le ire della Padovana (non nel senso di gallina ma di donna di Padova, che avevate capito? Maligni!)

mandorlamara1970 il 24/02/12 alle 17:11 via WEB
ma se, come lei stessa scrive, è un ufo che pretendi che parli la tua lingua?? però vorrei capire una cosa: visto che io invece di seguito ne ho a valanghe vuol dire che sono inferiore? e, seconda domanda, qual è il riferimento? cioè superiore o inferiore rispetto a chi o cosa? no giusto per capire se gioire della mia inferiorità

Ora vi chiedo la seguente: dov’è l’arroganza? Siamo alle solite: c’è l’ironia, il sarcasmo, insomma ci sono io che magari a volte mi comporto come un elefante in un negozio di pregiati cristalli... ma è lei a definirsi un ufo nel messaggio di insulti che ha inviato a Uno... è lei che si definisce superiore innalzandosi al di sopra di tutti noi ippopotami della palude fangosa e l’arrogante sarei io? E com’è che nel messaggio inviato a me Uno, che ha reso pubblici i suoi messaggi privati, mettendola alla berlina (come adesso io hehehe) diventa un genio ed io, me tapina, un’estranea con la mente superficiale e cieca che deve solo vergognarsi?
Ma poi estranea rispetto a chi? Boh!
Mi accusa di non aver letto il suo blog: benissimo sono andata sul profilo e sul blog e vi prego di fare altrettanto, ma procuratevi prima almeno un paio di fazzoletti, perché vi usciranno le lacrime senza che voi possiate alcunché...
Riporto per i più pigri qualche stralcio:
“Sono Jo March.. la scrittrice dii 2 blog! Avevo un raffinato blog qui anni fa ma ho dovuto chiuderlo per molestie e aggressioni inaudite!! sposati maiali! separati frustrati, disturbati di ogni genere,privi tutti di mente cuore e spirito! siete solo la feccia della società concentrata nelle chat!! e sedicenti maschi superiori blateranti giudizi e sentenze a caso!! La Palude fangosa!! non meritate nemmeno un saggio clinico di un'acuta scrittrice o di in attento psichiatra!!”

e anche:
“Tre cose che mi piacciono
la sensibilità e la delicatezza negli altri!
la luce del mattino, il silenzio del risveglio
la dolcezza e humour rarissimi degli uomini!!
Tre cose che odio
l'arroganza universale maschile
l'incoerenza e la follia dei pseudo normali!
i parolai di chat!!!”

Non è un capolavoro? Nel profilo ci sono anche le foto... controllate che i minori siano lontani dallo schermo che se no gli si blocca lo sviluppo.

Cara Jo March di Padova, se io fossi un’erede della scrittrice Louisa May Alcott o se anche fossi solo una dei tanti milioni di donne che, in gioventù, ha letto ed amato il suo romanzo Piccole Donne, ti citerei per danni... “Il personaggio forse principale del libro”, personaggio cui tu indegnamente hai usurpato il nome, “è una giovane donna anticonformista di nome Josephine, che lotta per affermare se stessa, senza preoccuparsi del giudizio dei benpensanti del suo tempo e che non ha paura di mostrarsi forte e volitiva in un mondo ancora troppo maschilista che vuole la donna fragile, indifesa e perciò dipendente dall’uomo, angelo del focolare e priva di desideri ed aspirazioni proprie, che mai e poi mai può aspirare ad una sua affermazione al di fuori del nucleo familiare, una donna che deve essere prima figlia e poi moglie e a sua volta madre, ma che non può sognare di rendersi indipendente economicamente e culturalmente... lei, la vera Jo March, rifiuta (cosa impensabile per l’epoca) un matrimonio per andare a New York per inseguire il suo sogno: con la sua intelligenza vivace e con un pensiero già sorprendentemente autonomo nonostante i suoi 15 anni, vuole fare la scrittrice ed il talento lo ha eccome”, a differenza di te che hai seri problemi con la lingua italiana e forse anche con qualcos’altro...
Nemmeno tu, a quanto pare, hai letto il mio blog, altrimenti ti saresti accorta che non sono affatto tenera con chi mi pesta i piedi: il mio commento era ironico e se tu fossi stata una persona intelligente lo avresti smontato usando la stessa arma, facendomi fare la figura della sciocca... non sei all’altezza, nonostante ti definisca ‘superiore’ ‘mente pensante e ironica’ e definisca gli altri ‘ipodotati’ e ‘invidiosi’ (e poi sono gli altri gli arroganti – a proposito ogni tanto un sinonimo no eh?)...ergo la chiudo qui perché non amo sparare sulla croce rossa!
Solo un dubbio rimane da chiarire: ma le oche sbavano?

martedì 28 maggio 2013

La bravura del Diavolo

Ho letto la frase seguente su un commento al post di un amico:
“La bravura del diavolo è di fare in modo che il mondo non creda che esista”
Ogni volta che accendo la televisione o leggo un giornale, vengo ‘circondata’ quasi assediata da notizie terribili che testimoniano quanto sia BESTIA, nel senso di animalesca, la razza umana...
Basta guardarsi intorno, fare un giro magari nelle periferie delle nostre città, per avere la netta sensazione che il Diavolo faccia di tutto per farsi notare, come una puttana vestita a festa ad un funerale.
Mi sembra, invece, che sia molto più bravo Dio a giocare a nascondino e mi chiedo come mai non si sia accorto che l’umanità ha smesso di contare fino a 10...

venerdì 24 maggio 2013

Il cliente ha sempre ragione_Bis

Continuano le esilaranti avventure della nostra simpaticissima (ho esagerato, vero?) segretaria nel Paese delle Meraviglie: l’Italia, distaccamento meridionale Sicilia!
 
Buongiorno
Buongiorno a lei signore; prego, mi dica
Devo lasciare l’auto per fare il tagliando
Bene signore, mi da le chiavi?
Le chiavi? Pensavo ne aveste un paio universali!
????????????????????

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Buongiorno mi è arrivato un sms che mi dice che la mia auto è pronta. Vorrei sapere se posso venire a ritirarla
Certo signore, se è pronta la può ritirare; i nostri orari sono..
Si li ho letti nel messaggio gli orari.. quindi è pronta?
?????????????????????

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Buongiorno mi è arrivato l’sms che mi dice che la mia auto è pronta
Si, signora, l’ho mandato io, mi dica.
Io ho due auto, a quale si riferisce il messaggio?
Le ha lasciate entrambe qui in officina?
Certo che no signora, come potrei lasciare entrambe le auto e a lavoro come ci vado secondo lei? Lei fa delle domande stupide, lo sa? Ne ho lasciato una la WYXZ
Ok perfetto allora è quella pronta signora!

giovedì 23 maggio 2013

Nessun compleanno

Post pubblicato il 13 Aprile 2012 nella vecchia piattaforma
Avevo controllato la messaggeria, trovando diversi saluti ed auguri lasciati da chi mi seguiva, fatti con affetto, dimenticando, non per superficialità, la situazione particolare che stavo vivendo

 
Per 41 anni tutte le mattine dei 13 Aprile della mia vita sono state caratterizzate dalla voce della mia mamma che, con una frase ‘nostra’, mi svegliava facendomi gli auguri di buon compleanno. Tutte le mattine, sempre la stessa frase. Ed io l’attendevo quella frase e quella voce, già dalla sera precedente: andavo a dormire sorridendo sapendo che l’indomani mi sarei svegliata nel modo più bello del mondo. E per me era festa già solo per questo; il resto della giornata era meno importante.
Mi manca la sua voce, non riesco a ricordarla. Cantava sempre la mia mamma ed era intonatissima, aveva una voce meravigliosa, dolce e melodiosa, ma negli ultimi mesi della malattia aveva smesso di parlare e per quanto sforzi io faccia, non riesco a ‘risentire’ quella voce dentro di me, l’ho dimenticata.
Niente auguri quest’anno, solo il suono odioso della mia sveglia e la consapevolezza di essere arrivata a 42 senza volerlo, perché a volte mi sembra che la mia vita si sia fermata in quel giorno insieme al suo cuore.
Se non posso avere i suoi allora non voglio gli auguri di nessun altro.
Non prendetevela, mi spiace per chi con entusiasmo ha già lasciato dei messaggi qui, non sapendo o non ricordando; ma io sto una merda e non ne voglio sapere di compleanni, pasque, natali e altro... Io non ho nulla da festeggiare quest’anno, proprio nulla.
Da Gennaio ad oggi è stato come vivere in un’altra dimensione; ho avuto alti e bassi, ma era come galleggiare all’interno di una bolla. Adesso la bolla si è dissolta: puf! svanita silenziosamente, ed io mi sono trovata all’improvviso al freddo. Come se solo ora iniziassi a realizzare che lei non c’è più, che è morta, che non la vedrò mai più, né la sentirò più cantare o parlare o anche solo respirare, cosa che avevo imparato a farmi bastare negli ultimi tempi, pur di poterla ancora abbracciare ed annusare; perché io, anche da adulta, a volte mi attaccavo a lei e spiaccicavo il naso sulla sua pelle e sentivo il suo odore, che io chiamavo odore di mamma, un odore unico, che nessun altro aveva e che sin da piccola mi rasserenava...
Scusate, ma non ce la faccio

Aggiornamento:
A distanza di un anno, le cose sono andate meno peggio, anche se è stata comunque una giornata ‘fastidiosa’ con qualche piccolo momento carino.. Va bene così, dalle mie parti si dice alleggio e senza ammuttare (piano e senza spingere)

giovedì 25 aprile 2013

Come stai, Maria ?

Post del vecchio blog scritto e pubblicato il 28 Febbraio 2012
Ma, in realtà, potrei averlo scritto oggi.
A voi...

Vorrei lasciare il passato in un angolino del mio cuore, dove starebbe bene, e mi riscalderebbe; perché i ricordi sono le nostre radici e servono a permetterci di riconoscerci quando ci guardiamo allo specchio. Sono fondamentali perché rappresentano ciò che siamo grazie a ciò che siamo stati; ma hanno svolto il loro compito. Ora dovrebbero lasciare al presente la possibilità di costruire il futuro, voltandosi indietro quel tanto che basta per non commettere gli stessi errori o per ritrovarsi quando si smarrisce il sentiero, ma sempre con la volontà di riprendere il cammino guardando avanti.
La lunga malattia di mamma, la sua sofferenza, la sua lotta nonostante tutto e la sua resa finale mi hanno svuotato l’anima. La sua morte ha congelato il mio sorriso... Ma una parte di me spinge per risorgere e lo manifesta scrivendo. Al momento è l’unica cosa che posso offrire a chi incrocia la mia strada.
Ho difficoltà ad uscire di casa ed a trovarmi in mezzo agli altri. Vado a lavoro perché devo, e questa è –mi rendo conto- una grande fortuna. Ma mi pesano le parole inutili della gente. A volte ho paura di esplodere... Allora, in questi momenti, tiro un respiro, mi siedo da qualche parte, sola (di solito nel bagno, in ufficio è l’unico posto dove nessuno rompe) e mi concentro sull’istante in cui, aperta la porta di casa, sento le mie bimbe pelose guaire felici per il mio ritorno e corro subito ad aprire l’altra porta, quella del corridoio, per farmi investire dalla loro gioia.
Io amo casa mia, ci sto bene ed il rientro, da qualunque posto io provenga, è sempre una sensazione fortissima che si rinnova prepotente ogni volta.
Ultimamente mi viene spesso chiesto “come stai, Maria?” ed io non so cosa rispondere... la mia testa sta abbastanza bene ed abbastanza male a fasi alterne; l’anima attende silente; il corpo reagisce ma il mio cuore è in vacanza altrove (sono sempre stata un cesso in geografia, ergo se torna lui bene, altrimenti resta dov’è, perché io non vado di certo a cercarlo)...
Sono convinta che nelle intenzioni di chi mi chiede come io mi senta ci sia per lo più affetto e desiderio di sentirmi dire sto meglio o meno peggio... solo che purtroppo è una domanda che mi mette in crisi... perché davvero non so cosa rispondere...
Si, perché a fronte di due semplici parole "come" e "stai" per rispondere non bastano tutte le combinazioni possibili delle lettere dell'alfabeto... perché nessuna parola o espressione riesce a descrivere davvero l'insieme variegato di emozioni altalenanti e profonde che ho dentro il cuore...
La verità è che non lo so come sto... sto e basta e, a volte, mi sembra già tanto!

martedì 12 marzo 2013

Savannah

Vecchio post

Febbraio 2012
Stati Uniti. Savannah, una bambina di soli 9 anni ha mangiato di nascosto della cioccolata e poi ha detto una bugia... una bugia che qualunque bambino avrebbe detto davanti alla domanda diretta di un adulto arrabbiato; così è stata punita dalla nonna, 46 anni, e dalla matrigna, 27 anni, a correre per tre ore intorno alla loro casa. Ma lo sforzo è stato troppo grande per il suo piccolo cuoricino, che ha ceduto e Savannah è andata in coma. È rimasta attaccata ad una macchina che l’ha tenuta in vita per 72 ore, fino a quando il padre, richiamato d’urgenza dal Pakistan, dove lavora per conto del Governo degli Stati Uniti, ha deciso di staccare la spina. La nonna e la matrigna sono state arrestate con l’accusa di omicidio. Le autorità non hanno ancora deciso se chiedere la pena di morte.
Questa storia tristissima e crudele pone molti interrogativi ed offre, suo malgrado, diversi spunti di riflessione. Leggendo la notizia, ho provato molteplici sentimenti in sequenza disordinata; l’unica cosa che avevano in comune era la violenza con cui colpivano il mio cuore e l’immagine di questa bambina che corre fino a morire intorno alla casa che doveva essere il suo rifugio, il luogo dove essere protetta dalle cattiverie del mondo esterno, credo che questa immagine faticherà a lasciare la mia mente.
Eppure nonostante un dolore lacerante, amplificato sicuramente dal particolare periodo che sto attraversando dopo la morte della mia mamma, abbia fatto uscire un fiume di lacrime dai miei occhi già molto provati, nonostante questo io fatico ad accettare anche solo l’idea che uno Stato possa decidere di togliere la vita ad un essere umano. Non provo pena per quelle due ... non posso chiamarle donne, non ce la faccio... non provo pena per loro... rabbia e odio e voglia si di ucciderle con le mie stesse mani... ma io sono un essere umano e può anche essere normale che provi forte l’impulso della vendetta. Ma lo Stato deve essere super partes, lo Stato deve garantire la lucidità che manca al singolo, lo Stato deve essere migliore dei singoli uomini che lo compongono, lo Stato non può abbassarsi allo stesso livello di chi commette il reato, per quanto abietto... lo Stato non deve essere ‘umano’ e quindi nemmeno ‘dis-umano’...
Non ho cambiato idea sulla pena di morte: è inutile, crudele, non etica, non legale, per quanto possa essere legittima in base alle leggi vigenti in un determinato territorio, non risolve niente, aggiunge orrore all’orrore... Perdonami Savannah... ma un omicidio autorizzato dallo Stato è pur sempre un omicidio e non riporterà in vita il tuo sorriso. 

http://www.youtube.com/watch?v=P9KjS2QvQqk

mercoledì 6 marzo 2013

Otto Marzo

Si avvicina l’8 Marzo e, come ogni anno, comincio a stilare mentalmente l’elenco di tutti gli amici cui poter chiedere asilo politico. Perché sono certa che ci saranno i soliti imbecilli che mi faranno gli auguri...
Auguri per cosa? Non lo capirò mai!
Io festeggio solo il compleanno, mio o degli altri; è l’unica data che ritengo degna di nota. Forse sono un po’ estremista, d’accordo. Infatti, conscia di ciò, accetto, senza fanculizzare i malcapitati, eventuali auguri di buon onomastico-natale-anno-pasqua ... abbiamo finito credo! Non solo: sorrido persino e, a volte - financo - ricambio! Sono un amore di ragazza.
In realtà con il Natale ho uno strano quanto altalenante rapporto di amore odio ed è capitato che sia stata proprio io a fare gli auguri per prima, alla faccia della coerenza; ma casomai di questo parliamo un’altra volta, ché ci vuole un post apposito.
Torniamo all’argomento di codesto post : )
Non capisco cosa c’entri l’8 Marzo con gli auguri: tutti felici a regalar mimose, quasi sempre ‘raccolte’ violentando inermi alberi di passaggio... ma tanto gli alberi sono maschi quindi quel giorno si può far loro del male, l’importante è fare i galanti ipocriti con la femminuccia di turno...
Si dice che nel 1908, a New York, in una fabbrica tessile, un centinaio di operaie iniziarono uno sciopero per protestare contro le disumane condizioni di lavoro, i salari troppo più bassi di quelli degli uomini ed il lavoro minorile; l’8 Marzo il proprietario della fabbrica decise di chiudere a chiave tutte le uscite dello stabilimento per impedire alle donne di uscire. Scoppiò un incendio, pare doloso: morirono tutte, bruciate vive... Se questa storia è vera che cappero c’è da festeggiare? Cosa fate il 2 Novembre per commemorare i vostri defunti, aprite una bottiglia di spumante? E allora perché le donne l’8 Marzo si vestono come normalmente non farebbero nemmeno nei loro incubi, si ubriacano, dicono parolacce, toccano il culo e altro allo spogliarellista di turno e si comportano come delle invasate che al confronto Regan (protagonista femminile de L’esorcista) sembra uscita da una puntata dei Teletabbies? Perché per sentirci libere dobbiamo aspettare un giorno specifico e scimmiottare gli uomini nei loro peggiori comportamenti?
In realtà pare che l’incendio della fabbrica di New York sia solo una leggenda metropolitana, perché non si è riusciti a trovare nei giornali americani dell’epoca nessuna traccia dell’episodio e, di conseguenza, alcune studiose hanno messo in dubbio la veridicità del fatto, sostenendo che una tale tragedia difficilmente sarebbe stata ignorata dalla stampa. Vi invito a leggere, a tal proposito, il libro ‘8 marzo, una storia lunga un secolo’, di Tilde Capomazza e Marisa Ombra.
Cosa cambia? Nulla! La storia passata e presente è piena zeppa di fatti che testimoniano la diversità di trattamento fra uomini e donne, dovuta ad una presunta superiorità maschile che ha fatto sì, nei secoli, che le donne avessero meno diritti in tutti i settori della vita, lavorativa e non...
Vorrei ricordarvi alcune conquiste che le donne hanno ottenuto, lottando, solo nel ‘900 (Si avete capito bene: 1900 dopo Cristo! Significa che prima delle date riportate noi non potevamo fare determinate cose che agli uomini erano ‘naturalmente’ concesse e per ottenere il riconoscimento dei nostri diritti ci sono volute spesso delle leggi ad hoc!):
   1946 DIRITTO DI VOTO
   1960 PARITA’ SALARIALE (quantomeno sulla carta)
   1963 DIVIETO DI INSERIRE NEI CONTRATTI DELLE DONNE LE CLAUSOLE DI NUBILATO (cioè ti assumo se mi sottoscrivi che non intendi sposarti)
   1971 POSSIBILITà DI ASSENTARSI PER MATERNITA’, ORE DI ALLATTAMENTO E DIVIETO DI LICENZIAMENTO ENTRO IL PRIMO ANNO DI VITA DEL BAMBINO
   1975 RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA E INTRODUZIONE DELLA PARITA’ TRA UOMINI E DONNE NELL’AMBITO FAMILIARE (la potestà sui figli, per esempio, spetta a entrambi i coniugi che hanno identici diritti e doveri e non più solo al padre)
   1996 C’E’ VOLUTA UNA LEGGE ANCHE PER STABILIRE CHE LA VIOLENZA SESSUALE NON E’ UN REATO CONTRO LA MORALE, MA CONTRO LA PERSONA
Non ho elencato tutto... non serve, è solo per riflettere su ciò che significa essere donne in un mondo che rimane maschilista anche per colpa nostra, perché noi troppo spesso siamo le peggiori nemiche di noi stesse.
Questo 8 Marzo, come sempre, lo passerò pensando alle donne, quelle vere, quelle che ti rendono orgogliosa di appartenere al loro stesso genus, per esempio a Clara Essner Zetkin, socialdemocratica, dirigente del movimento operaio tedesco, direttrice del giornale ‘Uguaglianza’ che nel 1910 organizzò con Rosa Luxemburg, teorica della rivoluzione marxista, fondatrice del partito socialista polacco e del partito comunista tedesco, la prima conferenza internazionale della donna per la rivendicazione dei nostri diritti; penserò a tutte quelle donne che ancora oggi questi diritti non ce li hanno e, in alcuni casi, non sanno nemmeno di poterli pretendere; penserò alle donne private della loro libertà di sposare chi vogliono, di vivere liberamente la loro sessualità, violentate nel corpo e nello spirito perché considerate oggetti di proprietà; penserò alle donne che vivono in  Birmania, in Afghanistan, in Cina, nel mondo arabo, in Cecenia, in Africa e anche in Italia, donne uccise da mariti, padri, fratelli, gelosi e possessivi...
Se diamo retta alla Bibbia, noi abbiamo morso la mela dell’albero della conoscenza almeno una decina di minuti prima di quel fesso di Adamo: ergo abbiamo questi dieci minuti di vantaggio, cerchiamo di non scordarcelo!

venerdì 1 marzo 2013

Il cliente ha sempre ragione

Lavoro come segretaria/centralinista in una officina meccanica, annessa ad una concessionaria. In quasi 5 anni ne ho viste (di presenza) e sentite (per telefono) di tutti i colori, come chiunque faccia un lavoro a contatto col pubblico.
Ogni tanto alcune conversazioni surreali mi spingono a prendere appunti veloci per poi, con calma a casa, scrivere quanto accaduto per riderci sopra; tutto quello che leggerete sarà la verità, solo la verità, niente altro che la verità, lo giuro !
: )

- dal vivo -
Buongiorno
Buongiorno a lei signora; prego, mi dica
La macchina mi fa un rumore strano
A caldo o a freddo?
Freddo, ma al sole si sta meglio
Mi perdoni, signora, non le ho chiesto se ha freddo o caldo lei, ma se il rumore lo sente quando il motore è ancora freddo oppure dopo un po’ che l’auto è in moto, quindi a motore caldo
Ah! Ok ho capito
...e quindi?...
Non so faccia lei, per me è indifferente

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
È l’officina dove si riparano le auto?
Si, come posso aiutarla?
Passandomi un uomo

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Buongiorno, devo prenotare un tagliando
Mi dà la targa, signora?
E chi se la ricorda
È già nostra cliente, signora?
Si certo, sono venuta tante volte. Non si ricorda di me?
Siamo al telefono, come potrei senza vederla?
Dalla voce, no?
Mi dà l’intestazione dell’auto?
Si è intestata a mio marito XY
Mi spiace, non trovo nessuna auto intestata a suo marito. Per caso l’auto è registrata a nome suo, signora?
Certo che esce a nome mio, la guido io! Lei è una ragazza veramente strana, lo sa?

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza, posso aiutarla?
Si vorrei prenotare un tagliando
Mi dà la targa, signora?
Si XX000XX
Ok, vedo che deve fare ancora il primo tagliando
Si, lo so è che ogni volta prenoto e poi piove
(????) Le va bene giorno xy alle 10:00?
Si a me va bene purché non piova, perché io non guido quando piove
(??!!??) Signora, non so come aiutarla
Lei mi deve prenotare in un giorno in cui sicuramente non piove

Driiiiin
Buongiorno sono Maria assistenza
Devo cambiare la cinghia di distribuzione alla mia xyw
Buongiorno signore, dica
Si va be’ non mi faccia perdere tempo con i convenevoli. Quando posso venire?
Signore le auto del modello come la sua non hanno la cinghia di distribuzione, ma la catena che non si cambia finché non fa rumore e comunque di solito non prima dei 150.000 km. Quanti km ha la sua vettura?
43.000
Allora forse il rumore che sente è della cinghia servizi, è come un cigolìo a freddo?
Mi passi un uomo

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Scusi, ho sbagliato numero
Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Di nuovo lei?
Che numero fa signore?
095xxyyww
E’ il nostro numero signore, questa è l’officina meccanica della WXY ed io sono la segretaria, mi dica
Ma lei è una donna!
Per mia fortuna signore, posso aiutarla?
A cambiare i pannolini di mio figlio sicuramente, ma le auto sono cose da uomini! 

- dal vivo -
Buongiorno, prego si accomodi
Devo ritirare l’auto
Mi dà il foglio che le hanno rilasciato quando ha portato la vettura?
L’ho dimenticato in macchina
Mi dà la targa?
Non la ricordo
A chi è intestata l’auto?
A me
...e lei è?...
Signora ma quante domande inutili fa lei... io voglio solo pagare e prendere la mia macchina

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Lo so chi sei, ti ho vista l’ultima volta che sono passato da voi
Bene. Posso aiutarla?
Magari!
Mi dica
Fate servizio a domicilio?
Prego?
La mia auto non parte
Chiami il carro attrezzi e la faccia portare qui. Se è in garanzia non le costerà nulla
Non puoi venirmi a prendere tu?
...
(ops è caduta la linea, chissà come mai)
...

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Buongiorno a lei, signora. Mi chiamo XW e sono di Milano; verrò in vacanza in Sicilia questa estate, con la mia autovettura e vorrei prenotare per tempo il tagliando che scadrà proprio in quel di agosto. Siete un’officina WXY autorizzata, vero?
Si, siamo l’unica concessionaria/officina ufficiale WXY a Catania e provincia
Bene! Mi prenota per agosto, per favore
Certo signore, mi dà la targa?
Xy000ww
Ok per che giorno vuole l’appuntamento?
Qualsiasi giorno del mese di agosto
Mattina o pomeriggio?
Indifferente
Bene. Martedì 7 agosto alle 9:30
No signora, in quel dì sono ancora nella mia Milano e per quanto io sia una persona molto importante non sono ubiquo
Capisco (???) Allora facciamo lunedì 13 alle 9:00
Lavorate anche la settimana di Ferragosto?
Si signore, noi chiudiamo solo i giorni rossi di calendario. Per il resto siamo aperti tutti i giorni, sabati compresi
Complimenti signora, allora non è vero che voi meridionali siete tutti scansafatiche
(@#@@#@#) Mi conferma la prenotazione signore?
A dire il vero, squisita signora, non so ancora cosa farò quel giorno anche perché scendo giù per diletto. Spero invero di andare a mare tutte le mattine
Allora facciamo di pomeriggio, signore. Le 16:30 vanno bene?
Non sono in grado di stabilirlo con questa precisione. Sono una persona importante ma non sono veggente
Bene signore, allora richiami quando sarà in grado di darmi un giorno ed un orario specifici, perché in caso contrario non sono in condizioni di aiutarla, mio malgrado
Lei è davvero efficiente
Grazie, è mai stato in Sardegna?
No, perché?
È bellissima, ha un mare splendido e le persone importanti vanno tutte lì
Ci penserò per la mia prossima vacanza
Bene, signore le auguro buone vacanze allora

Driiiiin
Buongiorno sono Maria, assistenza
Buongiorno mi chiamo WY e mi è appena arrivato il vostro sms che mi dice che la mia auto è pronta e posso venire a ritirarla
Si, gliel’ho mandato io, qual è il problema signore?
Che mi ha scritto che devo venire entro le 17:30, ma io esco da lavoro dopo
Non può mandare qualcun’ altro signore?
No
Posso aspettarla fino alle 18:00 signore
Ma io esco alle 19:00 potrei essere lì traffico permettendo verso le 19:30
Mi spiace signore, col nuovo orario chiudiamo alle 18:00 non possiamo aspettare di più
Ed io come faccio?
Può venire domani mattina, alle 8:00 siamo già aperti
Lei è pazza, io ho bisogno della macchina stasera
Mi spiace signore, non posso aiutarla
Ecco perché siete in cassa integrazione, perché siete un pugno di fannulloni, non lo sa che il cliente ha sempre ragione?
Non quando ha pretese assurde e ancor meno se diventa maleducato ed offende
La maleducata è lei, mi adopererò per farla licenziare
Prenda il numero all’entrata, signore. Spero che lei abbia molto tempo libero, però, perché la fila è lunga
Lei è insopportabile
Lo spero bene, signore, buona giornata
Click

sabato 23 febbraio 2013

Senza parole

Post del vecchio blog, Febbraio 2012
A voi...

Ho letto la seguente notizia su internet:
"Un ragazzo e una ragazza di 15 anni sono stati sospesi dall'Istituto Einaudi di Bassano del Grappa, dopo essere stati scoperti a fare sesso in un bagno della scuola.
La scuola ha scelto una punizione più pesante per la ragazzina: 4 giorni di sospensione per lei, uno solo per il suo partner. L'aggravante per lei sarebbe dovuta al fatto di aver varcato la soglia dei bagni maschili, nei quali non poteva entrare."
Ora, dico io, questo capolavoro di cretino che ‘presidia’ codesto istituto potrebbe spiegarmi come avrebbero potuto questi due ragazzi fare sesso ognuno nel cesso di appartenenza?
No perché delle due l’una: o andava lui da lei o viceversa, ma alla fine che sarebbe cambiato? Che senso ha punire uno dei due più gravemente dell’altro quando la cazzata è reciproca?
E, ancora, 1 giorno per aver fatto sesso a scuola e ben 3 giorni in più per essere entrata nel bagno maschile... quindi è più grave questo del rapporto sessuale in una scuola, a 15 anni? Perciò mi faccia capire esimio preside: se i due avessero ripassato la lezione di geografia anziché quella di anatomia in uno dei due cessi, quello dei due del sesso opposto avrebbe avuto 3 giorni di sospensione semplicemente per aver "varcato la soglia" del cesso sbagliato?
E se invece li avessero beccati ognuno nel cesso di appartenenza ma con Iphone e webcam a dirsi porcate masturbandosi avrebbero avuto un solo giorno di sospensione a testa perché ognuno era nel cesso giusto?
Ma vi fanno un corso apposito per diventare coglioni se no non potete fare i presidi o vi selezionano già così?
Ragazzi, da oggi scopate negli sgabuzzini o nelle mense o nei cortili, oppure nella stanza del preside ma lasciate perdere i bagni che sono pure antigienici, ok? E mi raccomando usate il preservativo...
Se poi poteste aspettare qualche altro annetto prima di avere rapporti completi sarebbe meglio, vi garantisco che  una maggiore consapevolezza del proprio corpo e delle sensazioni che può regalare e ricevere non farà altro che ampliare le sensazioni stesse, ve lo dice una che ha iniziato tardi ma ha recuperato tutto senza fretta con estremo piacere, curiosità e divertimento!

giovedì 7 febbraio 2013

Capitan Harlock e tutti gli altri

Post della vecchia piattaforma, scritto e pubblicato a Febbraio 2012
Ho cancellato il nick del 'soggetto' in questione perché a distanza di tempo non ha molto senso riaccendere gli animi.
A voi....

"tu mandorlina, hai molte cose "amare" da ingoiare, la prima è sicuramente l'insoddisfazione patologica di relazionare con chi rimane solo un sogno notturno. desiderio che probabilmente ti affligge da quando eri fanciulla."
 
Questo il commento lasciato da *** nel post di un mio caro e dolce amico.
Qualcuno è in grado di spiegarmi che cappero vuol dire quanto scritto da questo esemplare di blogger? Perché io, ahimè devo confessarlo, non l’ho capito; gli ho risposto comunque, anche per educazione, insultandolo, ma poi mi è sorto un dubbio: non è che magari voleva veramente dire qualcosa di profondo, di importante, qualcosa che valesse la pena provare a comprendere per migliorare la mia persona così imperfetta? E forse io, presuntuosa come sono, ho sottovalutato tanta saggezza? E l’ho pure insultato quando invece avrei dovuto ringraziare tanto altruismo?
Allora proviamo, vocabolario alla mano (perché presuntuosa si ma onnisciente no, parlo solo l’italiano ed un pizzico di inglese), ad analizzare meglio questo capolavoro, guardando alle singole perle in esso contenute e cercandone l’esatto significato:
insoddisfazione: scontentezza derivante dalla mancata corrispondenza tra una particolare aspettativa ed il risultato concretamente ottenuto;
patologico: che costituisce un’anomalia radicata e non episodica (sinonimi: abnorme, anormale, morboso)...
Nota a margine: sorvolo volontariamente su un ipotetico elenco delle cose amare da ingoiare, perché non è il mio campo e non vorrei scadere in volgari quanto prevedibili banalità.
Proviamo a mettere insieme i pezzi: secondo quanto sostenuto dal nostro esimio psicologo sin da piccola avrei sentito forte il desiderio di relazionarmi con qualcuno che però non ha permesso alle mie aspettative di tradursi in realtà, rimanendo un desiderio ricorrente anche da adulta ma solo durante il sonno notturno...
Ok! Ci siamo, adesso rimane solo da capire chi sia questo essere per cui io provo un desiderio morboso da circa 40 anni, o forse meno visto che, stando alle ricerche del fine intenditore che mi ha scritto quanto sopra, la mia patologia ha iniziato a manifestarsi da fanciulla, quindi nella pubertà...
Pensa Maria, pensa... torna indietro con i ricordi... concentrati... ma certo! Come ho fatto a dimenticare il grande amore della mia infanzia? E’ lui: Capitan Harlock!
Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel
ha cambiato in astronave il suo velier [ urrà! ]
il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà,
vola all'arrembaggio però un cuore grande ha [ uau! ]...
Ah! Sospiro... grazie *** quanti ricordi hai risvegliato nel mio cuore fanciullo... e quanto dolore quando mi resi conto che il capitano a me, castana e già in carne sin da bimba, preferiva una biondina insipida e slavata, secca come un chiodo senza culo né fianchi, con un nome che già da solo faceva capire tante cose: Yuki Key...
Solo dopo la seconda serie, cioè dopo ben due anni, si ha la conferma che in realtà lo stuzzicadenti biondo è innamorata di Tadashi Dayo (anche qui un nome una garanzia) ma per me ormai era già troppo tardi: dopo una brevissima relazione platonica con Actarus di Goldrake, finita appena lui capì che a me piaceva solo quando era vestito per salire sulla navetta (quanto m'attizzava con quella tuta ed il casco!)  e non in abiti civili, passai a Candy Candy... si avete capito bene, ho avuto una relazione omosessuale, spero mi parlerete ancora... Forse avrei dovuto confessarlo in uno di quei famosi sette punti del giochino in cui Cialtrone mi ha coinvolta (post 'i 7 vizi capitali')... ma avevo rimosso... ora, grazie all’aiuto di ***, ricordo tutto e posso finalmente affrontare la vita a testa alta... e magari capirò anche perché non riesco a tenermi un uomo vicino per più di un paio di mesi...
Dopo Candy Candy ho scoperto Super Gulp e l'amore di gruppo con tutti quei cartoni hahahaha e lì ho capito tante cose, soprattutto cosa volevo dalla vita... disegnare fumetti, che avete capito? É così che ho iniziato, copiando i personaggi dei fumetti che mi piacevano..

http://www.youtube.com/watch?v=Yxo3soclk_A

domenica 3 febbraio 2013

E Adriano compì il miracolo

Post scritto e pubblicato nella vecchia piattaforma nel mese di Febbraio 2012, subito dopo la serata del Festival di Sanremo con apparizione del Molleggiato e relativi sproloqui.
A voi...

Ebbene si!
Celentano è riuscito a spingere un’anticlericale incallita come la sottoscritta a decidere di scrivere un post per difendere nientepopòdimenoche i preti e la grande e potente associazione che guarda loro le spalle (e –a volte- non solo quelle) chiamata Chiesa Cattolica, con annessi e connessi (leggasi: radio, giornali e programmi televisivi).
Io non sono affatto felice di vivere in uno Stato che è laico solo a parole; parole messe per iscritto, certo, in un testo sacro che risponde al nome altisonante ma meritato di Costituzione della Repubblica Italiana; parole importanti, ‘pesate’ e ‘pesanti’, ma che purtroppo troppo spesso tali restano, solo parole, appunto!
Sono profondamente convinta che la presenza del Vaticano, Stato nello Stato, sia nociva nella sua invadenza, spesso subdola, che –di fatto- vanifica quanto riportato nell’art.7 del succitato testo:
"Lo Stato e la Chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, INDIPENDENTI e sovrani".
Come ho già avuto occasione di scrivere, in questo come in altri blog, nutro un grande rispetto per chi trova sincero conforto nel credere nell’esistenza di un Dio, ma non amo particolarmente le varie organizzazioni che intorno a questo bisogno nascono e proliferano, sfruttando la fragilità dell’essere umano di fronte alla immensità ed alla complessità dell’esistenza ed il suo naturale, commovente bisogno di essere rassicurato.
MA sarei ancora meno felice di vivere in un Paese che non consentisse ad alcuni soggetti di esprimere le proprie idee e di professare il proprio credo, qualunque esso sia.
Il fatto che io sia intimamente convinta che non esista alcun Dio non vuol dire che qualcunaltro non possa pensarla diversamente e così come io rivendico a gran voce il diritto di dire ciò che penso, NON DEVO negare a questa persona lo stesso identico diritto a dire il contrario.
Io voglio continuare a vivere in un posto dove posso pure litigare verbalmente con chi la pensa diversamente, se gli animi si infervorano, ma mai e poi mai mi sognerei di impedire a qualcuno di parlare. Preferisco augurarmi che sempre più gente apra gli occhi contro quello che io ritengo un modo schifoso di plagiare le menti, e posso cercare di impegnarmi per spiegare le mie motivazioni e cercare di convincere gli altri... ma la democrazia non è un gioco, non è uno scherzo, è una conquista di civiltà fatta col sangue di chi ha creduto nella libertà di pensiero e di espressione dello stesso. Dire che due testate giornalistiche (non importa quali) debbano essere chiuse è un attacco ignobile, degno di uno stolto ignorante, al diritto di chiunque di esprimere liberamente le proprie idee.
Peraltro non mi pare che nè l’Avvenire, nè Famiglia Cristiana mandino in giro squadroni armati che costringano dietro minaccia chiunque si avvicini ad un’edicola ad acquistarli. Quando sono andata a comprare Il Manifesto non mi è sembrato di aver ricevuto messaggi subliminali volti a convincermi a posare la mia manina su altri giornali, nè ho trovato un edicolante invasato che ha lanciato strali infuocati sulla mia testa di comunista peccatrice...
Ho sempre scelto fra una PLURALITA’ di testate diversissime fra loro e voglio continuare ad avere questa possibilità.
Voglio continuare ad avere la possibilità di esercitare il mio pensiero critico e per farlo ho BISOGNO dell’alternativa... Cos’è meglio: vincere perchè si è gli unici a gareggiare o vincere per aver sconfitto gli avversari seguendo le regole della gara? (Ammesso che di vittoria si tratti, ma non mi veniva altro paragone in mente).
Io mi augurerei certo che la gente si svegliasse e capisse che la fede non c’entra nulla con la Chiesa e con la propaganda religiosa, ma non vorrei certo impedirla questa propaganda. Vorrei che fallisse, vorrei che incontrasse ostacoli fatti di ragione e intelligenza, vorrei che rimanesse isolata per incapacità di creare proseliti, vorrei che si esaurisse per mancanza di seguaci... ma se ci fosse anche una sola persona a voler seguire i suoi dettami con la stessa forza vorrei che avesse la possibilità di farlo.
Vi invito a riflettere sui seguenti articoli della nostra Costituzione:
art. 19. "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume"
art. 21. "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
Io condanno la Chiesa e la maggioranza dei preti e voglio continuare a poterlo dire continuando a sentirmi dire da altri che sbaglio e continuando a rispondere loro e così respirare la mia e la loro libertà.
La democrazia è un sistema imperfetto ma irrinunciabile.
Sta a noi mantenere un sano distacco, un equilibrio interiore che ci permetta una visione ed una lettura critica di ciò che ci succede intorno!  
Io non critico l’intervento di Celentano in sè, ma la sua frase sull’auspicabilità della chiusura di quei due giornali cattolici, perchè (forzando volutamente la mano) sarebbe come dire che se io non stimo qualcuno ho il diritto di augurarmi che qualcunaltro lo uccida! (Potrebbe magari suicidarsi hehehe ok battutaccia, scusate)

Nota a margine: se andate sul sito internet del Manifesto e leggete l’articolo di Mariuccia Ciotta “L’alieno sognatore atterrato sull’Ariston” vi accorgerete che la pensa in modo diametralmente opposto alla sottoscritta, lodando il Molleggiato per la sua perfomance sanremese... Questa è la prova di quanto sto cercando di spiegare: io continuo a leggere il giornale in cui lei scrive pur non condividendone sempre le opinioni: meditate gente, meditate.

Seconda nota a margine: tutti parlano della morte di Whitney Houston... Ok grande splendida voce, un tempo anche splendida donna, ammesso che sia importante per cantare... Piangerla sul piano umano è giusto... un essere umano non c’è più ed è triste sempre e comunque... Piangerla dal punto di vista musicale è questione di gusti... però mi fa un po’ rabbia vedere sui vari blog fiumi di inchiostro sulla sua scomparsa e non aver trovato un solo articolo per la scomparsa della grandissima Etta James, al secolo Jamesetta Hawkins, voce da pelle d’oca e capacità interpretativa da inginocchiarsi e sussurrare (piano per non disturbare) ‘non sono degna’...
Lo so che non c’entra una mazza con l’argomento del post, ma se Celentano prende in un’ora quanto io non guadagnerò in una vita per delirare su tutto e farsi bello con soldi non suoi dandoli in beneficienza, allora perchè io non posso saltare gratis di palo in frasca a casuccia mia?
Eccovi un link su youtube: godete gente, godete!
http://www.youtube.com/watch?v=KhSWM_CK94M

sabato 26 gennaio 2013

I 7 Vizi Capitali di una Mandorla Amara

Mi è stato chiesto, dietro minacce, di partecipare a questo interessantissimo gioco inventato da qualche simpaticone, che Dio lo abbia in gloria, che consiste nell’elencare 7 cose che riguardano la propria vita e renderle pubbliche, per permettere ai guardoni del web di sbellicarsi dalle risa per le disgrazie altrui... A dire il vero, essendo stata nominata ben 5 volte da quel caro ragazzo brianzolo che risponde (ancora per poco) al nome di Cialtrone (blog nell'elenco a destra), in teoria dovrei deliziarvi con ben 7 x 5 = 35 episodi riguardanti la sottoscritta: tranquilli, non lo farò. Ovviamente trattasi di cose che mai e poi mai una persona equilibrata direbbe in giro, così tanto per far due chiacchiere: la fregatura, infatti, sta nel fatto che deve trattarsi di notizie non proprio edificanti, se no dove sta il divertimento (degli altri?)...
Io inizio, se ce la fate leggete e poi fate una spedizione punitiva nel blog di quel figliuolo e salutatemelo tanto tanto tanto... (Scherzi a parte il suo blog merita di esser letto dal primo all'ultimo post, garantito!)

(1)            Ho un difetto alla pianta dei piedi; si chiama piede cavo (per fortuna è solo al primo stadio e pare si sia bloccato). Scalza ho pochissimo equilibrio e provo molto dolore quando poggio per terra la parte anteriore del piede. Sono costretta a portare per buona parte della giornata dei plantari fatti su misura per me, plantari che purtroppo non entrano nelle scarpe da femminuccia e che non vanno d’accordo con tacchi ed eleganza... Mi piace vestire casual o sportiva, mi piacciono gli anfibi e le scarpe da ginnastica... ma vorrei tanto poter mettere un bel paio di scarpe col tacco alto e sottile, ogni tanto, magari una sera a cena con un uomo... Invidio tutte le donne che svettano sui trampoli con l’eleganza delle farfalle... Non condivido il tacco sadomaso alle 9 del mattino in ufficio, ma fuori dall’ambito lavorativo trovo sia estremamente femminile... Mi consolo (in minima parte) pensando che col mio metro e settantaquattro centimetri di altezza in fondo posso anche farne a meno. Ogni tanto però me ne sbatto, stringo i denti e le metto comunque; ma, non essendoci abituata, somiglio ad una foca ubriaca sopra una sfera impazzita.
(2)          Amo il vino. Una volta, a casa del mio migliore amico, mi sono scolata, mentre lui cucinava ed io davo una mano a sistemare la casa e la tavola, un’intera bottiglia di vino bianco: il vino era fatto da lui (chi conosce i vini siciliani sa che sono molto ‘potenti’, anche i bianchi hanno gradazioni alcoliche elevate) ed io ero a digiuno. Chiacchieravamo, c’era caldo, il vino era freddo... Non mi ricordo una mazza di quella cena, ma fonti fidate mi hanno raccontato, mimando movenze e suoni, che mi sono strusciata addosso ad un ragazzo su un divano, miagolando e facendo le fusa: lui impietrito, io praticamente in calore, il mio ragazzo, sul divano DI FRONTE, incazzato come una bestia col fumo che gli usciva dalle narici. Spero con tutto il cuore che non ci sia in giro qualche filmino a testimonianza dell’evento, provate a cercare su youtube e se lo trovate, non ditemelo, grazie.
(3)          Dipendo fisicamente e mentalmente dalla teina. Mi faccio tazzone di circa 300 ml di tè più volte nell’arco della giornata, anche subito dopo pranzo, perché già il solo rito della preparazione mi rilassa e mi aiuta a digerire. Ho diverse varietà di tè sfusi (cioè non in bustina), qualcuna anche abbastanza particolare (avete mai provato l’oolong alla frutta? spettacolo!!!).
(4)          Colleziono oggetti a forma di tartaruga, ne ho più di 500 di tutti i tipi, materiali e dimensioni (per il significato vi rimando al post sui miei tatuaggi). Alcuni di questi oggetti sono di discreto valore, la stragrande maggioranza sono di pochi euro e qualcuno è decisamente orribile, ma è più forte di me, basta che abbia la forma di tartaruga ed io provo il desiderio compulsivo all’acquisto.
(5)          Quando stavo a casa dei miei, cioè fino a tre anni fa circa, facevo il bagno nella vasca con due paperelle di gomma gialla col becco arancione della Chicco e non è che fossero un residuato bellico della mia infanzia; no, le ho proprio acquistate di persona da adulta (?)! A casa mia non ho la vasca e faccio solo la doccia, ma le paperelle le ho conservate. Avevo pensato di regalarle a mio nipote di pochi mesi, ma ho perso talmente tanto tempo a pensare che lui ha già compiuto un anno. Le paperelle sono ancora con me!
(6)          Ho una vera e propria passione/mania per le unghie lunghe e per l’arte di dipingerci sopra come fossero miniature. Adoro le mie mani e non permetto a nessuna estetista di toccarle: faccio da me la manicure e mi occupo spesso anche delle mie amiche, che si prestano volentieri a fare da cavie quando voglio sperimentare un nuovo disegno o colore. Mi sono abituata a fare tutto con i miei artigli, tanto che, quando se ne rompe una e sono costretta ad accorciarle tutte, mi viene male a fare le cose. Posso anche uscire di casa senza trucco e vestita come un barbone, ma ho sempre le mani curate.
(7)          Non so cucinare e non amo fare le pulizie; cerco di fare il minimo sindacale affinché la casa sia curata e presentabile, ma il tempo libero che ho preferisco usarlo per uscire con le mie bimbe pelose, leggere un libro, scrivere, fare una passeggiata con la mia Volks... Come recitano due ‘calamite’ che ho attaccate sul frigo: 'ho la cucina solo perché era compresa nella casa' e 'ritengo che la mente sia una cosa troppo complessa per perderla nei lavori domestici'

Ora, in teoria, dovrei nominare ben 15 blogger e chiedere loro di continuare la catena... Non ho il coraggio di farlo... Perciò lascio a chi mi legge la possibilità di scegliere se aderire o meno a questo progetto scientifico di cui mi sfugge il senso ...
Non provocatemi però, potrei cambiare idea!

martedì 22 gennaio 2013

Risposta al commento di Laura al post precedente

Avendo come al solito scritto un poema, il server ha impedito la pubblicazione di questo delirio fra i commenti, perché pare io abbia superato i 4.000 e rotti caratteri...
Per la seconda volta, quindi sono costretta a rispondere ad un suo commento scrivendo un post. Non è la soluzione che avrei preferito, stavolta, ma non mi è venuta in mente nessun'altra idea

Ciao Laura,
vorrei iniziare sgombrando il campo da un potenziale equivoco: l’ UNICO motivo per cui ho pubblicato quei tuoi due commenti (fra i tanti che hai scritto) è perché erano legati al post ‘forma e sostanza’ ed hanno portato alla stesura di ‘adesso basta’; se non avessi ricopiato quello che avevi scritto non si sarebbe potuto comprendere il filo logico da cui era nato questo post; il mio vecchio blog non esiste più, l’ho eliminato, ma avendo salvato quasi tutto e volendo riprendere a scrivere, ho riaperto qui e sto ricostruendo la mia casetta virtuale, rimettendo a posto tutto come era nella vecchia piattaforma, più o meno nello stesso ordine: questo post apparteneva a quel blog ed è scaturito dai tuoi commenti, ergo, in quanto funzionali, li ho riportati tali e quali. Insomma ciò che era lì ora è qui. Se avessi riportato veramente tutto tutto, se per ogni post ricopiato avessi rimesso anche i relativi commenti, forse il quadro della situazione del rapporto webbiano fra noi due e fra te ed i frequentatori abituali del mio vecchio blog sarebbe stato più chiaro e magari ci avrei fatto una figura migliore, rispetto a quella che, mi rendo conto, ho fatto e faccio anche adesso, ma non era questo l’obiettivo; lo scopo non eri tu, ma non cancellare ciò che il mio cervello aveva partorito in quella fase della mia vita, con tutte le persone che ne hanno fatto parte. Vorrei che questo blog fosse una fotocopia dell’altro senza cancellare ciò che è stato, perché era sentito e vissuto. Quindi non è propriamente un ‘riproporre a distanza di tempo’ come scrivi, quasi fosse una replica televisiva, ma un rimettere a posto il contenuto degli scatoloni del trasloco. Per riprendere da dove ho lasciato devo rimettere ciò che c’era.
La precisazione, per evitare che tu possa interpretare il tutto come un modo per ‘ridere’ di te, è dovuta al fatto che più di una volta hai dimostrato di essere leggermente paranoica con la sindrome berlusconiana del complotto da parte dei comunisti: io non complotto, ecco.
Detto questo ti confesso che non so cosa rispondere alle tue (ennesime) scuse, perciò butterò giù i pensieri disordinatamente, dato che -leggendo il tuo commento- mi son venute in mente tante cose e mi sono ritrovata a riflettere sul significato del termine “scusa”, sulle motivazioni reali (di cui non è detto che la persona sia consapevole) e su quelle invece credute (anche in buona fede) che portano qualcuno a dire “mi dispiace”; e mi sono resa conto che esistono infinite sfumature, in base al tipo di situazione che le scuse ha generato ed alle caratteristiche personali di chi le porge, per cui la stessa frase può avere valenze profondamente diverse, portando a reazioni opposte.
Ergo, andiamo al tuo commento:
1. “sperando di far bene ti ho offesa” - come si fa a sperare di fare bene dicendo ad una persona ‘tu cerchi un pezzo di carne per riempirti’ ? Nel primo commento sperando di far bene hai cercato di convincermi che il mio comportamento non era positivo e che mi stavo perdendo, dimostrando, tra l’altro, di non aver capito il significato del post e soprattutto di essere presuntuosamente convinta di essere dalla parte del giusto mentre io ero dal lato sbagliato; quando ho scherzosamente sottolineato che io non sono affatto contraria al sesso senza amore mi hai trattata come una puttana, prendendotela anche con chi aveva semplicemente scritto di esser d’accordo con me (posso riportarti la risposta di Paolo o di Lili con cui hai avuto da ridire, se vuoi);
2. “non volevo insegnare nulla a nessuno” - vuoi che riporti la tua litigata con Sciarconazzi, avvenuta sempre nel mio blog, quando gli dicesti che quelli come lui non avevano mai aperto la Bibbia e lui ti ha ridicolizzata dimostrando di conoscerla meglio di te?;
3. “non voglio giudicare” - nooooo, mica giudichi tu, sottolinei subdolamente sempre con ipocrita gentilezza, chiedendo scusa prima durante e dopo, di modo che poi se uno ti manda a foglio quinto puoi fare la povera vittima;
4. “Se l’ho fatto senza intenzione o sono stata interpretata” - e poi ti meravigli se mi girano le ovaie... stanno friggendo proprio, altro che girare, a julienne me le fai, striscioline sottiiiiili ! SE ??? Ma come SE !!! SE è ipotetico, non afferma ma al contrario apre la porta al dubbio... Ammesso e non concesso che tu lo abbia fatto, lo hai fatto senza intenzione oppure sei stata male interpretata... Accidenti ed io che credevo che fossi stupida, sei un genio !
5. “Non volevo farti arrabbiare COSI’ tanto” - e quanto volevi farmi arrabbiare? Un poco, pochissimo, giusto un soffio o abbastanza? Sappi che mi hai scartavetrato l’endometrio (espressione non mia ma che rende perfettamente l’idea). Lo ritieni sufficiente? Spero di si;
6. “mi scuso con tutti a cui ho lasciato commenti non graditi che mi hanno ignorato o deriso” - finalmente, forse, ti rendi conto che hai scassato le palle a tutti e chiedi scusa... MA fai comunque la vittima, perché questi cattivoni ti hanno ignorata o derisa... però tu da brava bambina hai chiesto scusa perché così fanno le ragazzine educate.
Ego te absolvo? Ma manco per il cavolo!
Di cosa ti scusi con me, esattamente? Di avermi offesa? Ma tu hai più di 14 anni, vero? Allora delle due l’una: o tu non pensi quello che hai scritto ed in questo caso le scuse per l’equivoco che parole poco opportune hanno generato ci stanno tutte e l’unico dilemma della sottoscritta sarebbe se accettarle o meno; oppure tu eri convinta di ciò che -da adulta presumibilmente consapevole- hai scritto ed in questo caso le scuse avrebbero senso solo se tu ti fossi ricreduta (tornando parzialmente al punto precedente).
MA non mi sembra che le cose stiano così; quello che vedo io è una ragazzina immatura che pensa di essere nel giusto e crede che basti questo per rendere incontrovertibili le sue convinzioni, al punto da poterle sbattere in faccia a chiunque per il semplice fatto che le pensa e lo fa senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze (se non a posteriori) : tu spari a zero e poi spalanchi gli occhioni dicendo ‘non credevo’... potevi pensarci prima, no? Anche perché se la cosa si ripete sempre identica... o no?
Però non è questo che mi ha fatto girare le ovaie a rovescio, perché vedi, Laura, io sono un tipo passionale, sanguigno e quindi le mie discussioni con chi la pensa diversamente da me sono spesso animate, viscerali, ma rimangono di solito sul piano dell’ironia e dello sfottò. Il problema è di ben altra natura ed è legato al tuo modo di essere in generale. Prima ho detto che tu non ti preoccupi delle conseguenze delle cose che scrivi. Pre-occuparsi è un modo di ponderare le proprie intenzioni prima di metterle in pratica, mentre tu te ne occupi solo dopo, quando la frittata è fatta e qualcuno protesta, dicendo ‘non credevo’ ‘non volevo’ ‘non pensavo’ ‘non avevo intenzione’ ecc... salvo poi tornare a dire ciò che pensi. Scegli, o dici ciò che pensi e ti assuppi (termine siculo traducibile grossomodo con accetti) le reazioni degli altri oppure ti stai zitta e nessuno ti dice alcunché: non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Invece ogni volta che si discute con te tu dici determinate cose, alcune delle quali decisamente INEQUIVOCABILI e nel momento in cui la persona oggetto delle tue perle di saggezza reagisce ecco che nascondi la manina con il sasso; allora, Laura, visto che sembri non comprendere, te lo spiego meglio in questa sede, anche se per fare questo dovrò ripetere cose che ho già scritto nel post a te dedicato: DEVI ASSUMERTI LA RESPONSABILITà DI QUELLO CHE DICI, SOPRATTUTTO SE -come sembra- è QUELLO CHE REALMENTE PENSI e, per fare questo, DEVI ACCETTARNE LE CONSEGUENZE !
E’ troppo comodo come fai tu, davvero troppo troppo comodo ed in questo senso io delle tue scuse davvero non so che farmene. Di cosa ti scusi, di aver scritto ciò che pensavi o di aver pensato ciò che hai scritto?
Per tutto il tempo che sei stata dalle mie parti e, attraverso la mia lista di blog amici, anche da tutti gli altri del gruppo, non hai fatto altro che svolazzare di qua e di là come la Vispa Teresa, il più delle volte citando interi ( ! ) passi della Bibbia e prendendotela se qualcuno reagiva in modi a te non graditi; fammi capire cosa bisognerebbe fare: se uno fa finta di nulla per non gettare benzina sul fuoco, tu dici -con tono di rimprovero- che ti ignora; se ti risponde scherzando, ironicamente, scrivi che ti deride; se ti risponde incazzato punto per punto, ti metti a piagnucolare che non volevi-non pensavi-non credevi e fai la povera vittima e che palle !!! Cosa dovrebbe fare una persona, dirti si bene brava grazie di aver illuminato il mio cammino? Perché a quanto pare questa è l’unica cosa che non ti crea problemi, in caso contrario ti comporti come una bambina incapace di sostenere un vero contraddittorio: dici che non giudichi, ma di sicuro rimproveri e sottolinei e lanci frecciatine, più o meno velate... Evidentemente non ti rendi conto, il che mi fa paura, perché sei messa peggio di ciò che credevo: usi la lingua italiana senza considerare il significato delle parole e scrivi senza capire ciò che dici? E’ questo che vuoi farmi credere? No, perché altrimenti non scriveresti sempre non credevo-non volevo ecc
Cazzo, Laura, almeno la coerenza delle proprie opinioni ed il coraggio di difenderle potresti averlo! Che tristezza...
Il mio post adesso basta è arrabbiato, è vero; e non lo è solo per il tuo commento sulla folla che plaude ad una libertina senza pudore che cerca un pezzo di carne per riempirsi (ti ricordo che sono parole tue), quanto ad un mondo, il tuo, fatto di pochi cervelli furbastri che plagiano molti cuori fragili, un mondo ipocrita, perbenista e falsamente buonista che finge di accoglierti finché crede di avere la possibilità di portarti dal suo lato o comunque di non averti contro, ma che scaglia frecce avvelenate nel momento in cui comprende che non la pensi come lui, con la scusa che incarni il demonio e vai quindi abbattuto senza pietà; una piaga, come tutte le idee (religiose ma NON solo) che da semplici e libere opinioni si trasformano in fanatismi che accecano le persone facendo loro credere sia giustificata qualunque reazione anche violenta (verbale o fisica) perché si combatte un nemico pericolosissimo. Qui non si tratta di me e di te, Laura, in realtà, ma dell’impossibilità di far convivere due mondi opposti con divergenze inconciliabili.
Ci ho provato sinceramente, all’inizio, ad andare d’accordo ed in questo sono stata più ingenua di te, lo ammetto; ben presto mi sono però resa conto che il mio sorvolare su alcune cose o, viceversa, spiegare minuziosamente il mio punto di vista su altre per farti capire che la pensavamo in modo opposto non ti ha fatto riflettere, ma solo pensare che potevi continuare perché andava bene così. In fondo siamo due estremiste, anche se tu non pensi di esserlo; io ne sono consapevole, ma sono altrettanto certa di non essere fanatica e, mi spiace per il Silvio nazionale, non mangio nemmeno i bambini, non complotto contro chi la pensa diversamente, aizzandogli contro folle plaudenti e non do nemmeno fuoco ai preti, pur ritenendo che alcuni se lo meriterebbero; non alzo più nemmeno il pugno, pensa te...
Ma non rinnego le mie idee, non mi nascondo dietro la matita (con la quarta di culo nemmeno l’intera collezione giotto basterebbe ! ) ed accetto di essere considerata da molti stronza e intollerante, anche perché spesso lo sono davvero, con me stessa oltre che con gli altri. Sono presuntuosa, mi irrigidisco sulle mie posizioni, sono severa e se mi si dice qualcosa rispondo a tono, ma sono una persona onesta intellettualmente, coerente fino a quando è possibile esserlo, pagandone sempre il prezzo, ma non sono cieca: a volte sono tornata sui miei passi rendendomi conto di avere avuto torto e mi sono leccata le ferite dei miei fallimenti. Ho pregi e difetti, sogni e paure, ma guardo in faccia la gente senza dover abbassare lo sguardo, perché ho la coscienza sorretta da una spina dorsale fatta da un carattere sì di merda, ma leale. Ho punti di forza e di fragilità, ho cicatrici ed un paio di scheletri in un armadio con le ante di vetro; ho fatto un lungo percorso, doloroso e difficile, per essere la donna che sono, ho scavato dentro di me fino a tirare fuori anche le cose che non volevo vedere, la mia scatola nera, mi sono guardata dentro fino in fondo e continuo a farlo giorno dopo giorno, nonostante la mia ostentata sicurezza; non sono perfetta, anzi, ma cerco di essere ‘pulita’...
Ti saluto, Laura, buona vita, il più possibile lontana da me, grazie.

domenica 6 gennaio 2013

Adesso basta ! (rif. ai due post precedenti)

E brava Laura, ti sei meritata un post con dedica: complimenti!
Inizio subito col porti la seguente domanda: conosci la differenza fra ‘ritratto’ e ‘caricatura’? Il primo è la riproduzione fedele di un soggetto; può essere fatto più o meno bene, ma normalmente è veritiero e realistico. La seconda, invece, tende ad esaltare, caricaturandole appunto, alcune particolarità del soggetto con uno scopo umoristico o satirico; elemento fondante, quindi, di una buona caricatura è l’esagerazione voluta di una o più caratteristiche del soggetto, storpiate al punto tale da rendere il risultato ironico.
Il mio obiettivo non era ridicolizzare te, ma ironizzare sul tuo discorso troppo serio: il mio post ‘forma e sostanza’ voleva essere una caricatura della sottoscritta e di alcuni personaggi maschili che hanno incrociato la mia strada negli anni, ma tu lo hai preso come un ritratto fedele al vero. Per carità un fondo di verità c’è nella caricatura, è indispensabile, ma volutamente esasperato per far scattare (o tentare di far scattare) la risata. Lo hanno capito tutti (lo si evince dai vari commenti in calce al post), tutti meno che te, che sei partita con la filippica per tentare l’opera di redenzione della donna perduta. Scrivi infatti: “non ci credo Maria che tu vuoi solo una bella scopata, non ci credo che vuoi solo un orgasmo. [omissis]... ti chiedo di AMARTI e di chiedere di meglio che del buon sesso” e altre amenità...
Ora, possiamo anche discutere sulla mia incapacità di raggiungere l’obiettivo sarcastico, ma non accetto nessun processo alle mie intenzioni! Quindi mi dispiace se ti sei sentita offesa, perché non era nelle mie intenzioni, ma adesso sono veramente incazzata.
Ho fatto di tutto, fin dall’inizio, per farti capire quali fossero i limiti del nostro rapporto epistolar-webbiano. Nel tuo post in cui chiedevi scusa a tutti noi per averci fornito delle ‘false generalità’ (mi chiamo Sarah, no Laura; sono coniugata con figli, no convivo senza prole; sono di Milano, no scusate di Vercelli) ti ho spiegato cosa pensavo, a chiare lettere, scrivendoti, fra le altre cose: ‘per il discorso testimoni di geova, confraternita ecc preferisco non dire nulla. Ho il massimo rispetto per chi crede (con la stessa forza e la stessa serena convinzione che non fa credere me) che esista un Dio che ci segue e ci protegge... Ho idee profondamente diverse e, purtroppo (per me), meno accondiscendenti su ordini religiosi, associazioni varie, preti e più in generale su quelle persone che cercano di convincere gli altri di essere le uniche depositarie della verità, le uniche a vedere chiaro, le uniche nel giusto. Che tu fossi "particolarmente" credente, si capiva da alcuni tuoi post... diciamo che speravo fossi "single" ;-) In ogni caso fino ad oggi i tuoi commenti ai miei post e le tue risposte a tutto quello che ti ho scritto non hanno mai sforato in un tentativo più o meno velato di proselitismo; hai sempre mostrato dolcezza, attenzione, sensibilità e rispetto... a questa donna io vorrei continuare a parlare, qualunque sia il suo nome e la sua situazione personale’.
A me sembrava chiaro, evidentemente mi sbagliavo.
Ad un certo punto mi scrivi: “Non credevo che un mio post, scritto con cuore sincero con interesse ad una persona che fino a pochi giorni fa mi scrive che sono cara e sensibile, mi faccia apparire come una stupida che mentre scrive stia nuda”.
A parte il fatto che non hai capito una cippa di quello che ho scritto (ma sorvoliamo che è meglio) di cosa mi accusi esattamente? Di essere stata falsa ed ipocrita? Andiamo bene: il bue che dice cornuto all’asino!
Io sono SEMPRE stata sincera con te e coerente con me stessa: quando i tuoi commenti erano dolci ed affettuosi ti ho ringraziata lodando la sensibilità che mostravi; quando hai esagerato te l’ho fatto notare. Per esempio quando hai scritto a commento di un post di Little_Lebowsky che il suo romanzo “scadeva di qualità” ai tuoi occhi (vorrei sapere chi cazzo ti credi di essere) perché aveva inserito, fra i personaggi, una maga, che – sempre a tuo dire – è, come tutti i maghi e sensitivi, in contatto con il demonio. Ti risposi, sempre con la vena umoristica che presuntuosamente ritengo essere una mia caratteristica positiva, quanto segue: ‘tutti i personaggi 'disegnati' da Drugo sono una parodia dell'umanità varia che si trova in giro... sono in chiave ironica e fanno ridere per questo... secondo me ci sta l'indovina come ci stanno gli altri... .... ma quindi scusa tu non leggevi Topolino perché c'era la fattucchiera Amelia? No, perché, senza offesa, a me pare che il demonio c'entri poco con Zio Paperone, Pippo, Qui Quo Qua and company, Amelia compresa... comunque come dice giustamente Drugo ognuno è libero di esprimere la propria opinione, tu hai detto la tua, io mi permetto di dire che mi sembra un tantino esagerata, per usare un eufemismo... baci a tutti, fattucchiera compresa, perché non discrimino nessuno io ;-) hahahaha’.
Ma tu: niente!
E vai col sermone sulla creazione, la bibbia (che a quanto pare solo tu conosci), Adamo, Eva, mele e serpenti!
Inizi tutti i tuoi discorsi più o meno così: “trovo sia sempre giusto esprimere un'opinione con onestà..al di là della stima e della simpatia per lo scrittore” oppure ancora: “come al solito ti servo le mie parole con sincerità nel pieno rispetto della tua vita e delle tue scelte”. Concludi o intercali con frasi tipo: “scusami se forse senza volerlo sono stata un po' dura e un po' troppo diretta” e “Scusa se mi sono permessa di esprimere un'opinione così estrema, ma anche così vera, però trovavo fosse giusto”...
Non fai altro che chiedere scusa, ma poi spari a zero! Ma cosa credi che il semplice mettere le mani avanti sia una sorta di parafulmine contro l’offesa di chi ti legge? Che per il semplice fatto che quello che scrivi è la (tua) verità ti consenta automaticamente di sbatterla in faccia alla gente?
Facciamo un esempio: tu cammini per strada e incroci un tizio con una cravatta secondo te orribile; non lo conosci eppure lo fermi e gli dici quello che pensi: “signore scusi se mi permetto ma siccome è quello che penso le dico che lei ha una cravatta terribile che non le dona affatto e che dimostra che lei non si vuole sufficientemente bene e che si è allontanato da Dio, mi scusi sa ma è quello che penso quindi è vero, Geova mi è testimone”. Poi piagnucoli facendo la vittima, perché il tizio ti risponde male? Eh no, bambola, troppo comodo! Vedi di crescere, piccola farfalla rosa di Ratzinger, perché non è così che funziona. Se uno ti chiede il tuo parere su qualcosa, hai il sacrosanto diritto di dire ciò che senti, altrimenti non puoi rompere i coglioni alla gente! Se lo fai comunque, accettane le conseguenze ed assumitene la responsabilità.
Io ho ironizzato, tu hai offeso. Ti riporto un paio di cose carine che mi hai scritto: “Non so cosa ti passi per la testa, quello che so è che forse per avere il plauso della folla, è divertente anche trattare le persone così. [omissis]. Ora la folla ti acclama, brava scrivi cose che agli uomini piace leggere, che alle libertine senza pudore piace leggere” e, questa è la mia preferita perché dice tutto quello che forse nemmeno tu sai di pensare: “ma probabilmente tu cerchi semplicemente un pezzo di carne per riempirti”.
Brava Laura, un vero capolavoro!
Devo ringraziarti, sai? Perché ancora una volta, una ragazzina angosciata e ottusa (a scanso di equivoci, stavolta ti sto insultando volontariamente) ha dimostrato che quello che penso è corretto: non sono presuntuosa gratis, sono semplicemente consapevole della mia intelligenza e questa consapevolezza, credimi, è stata una conquista faticosa, perché fino a qualche tempo fa non credevo di essere migliore o uguale agli altri, anzi il mio problema era esattamente l’opposto, pensavo sempre di non essere all’altezza; sono le persone come te che mi hanno fatto capire che mi sbagliavo! E devo ringraziarti anche perché hai dimostrato che quanto ho scritto nel post ‘forma e sostanza’ è tristemente vero: fino a quando ai tuoi occhi ero una brava ragazza (secondo la tua idea di brava ragazza) il mio unico problema era che non mi amavo abbastanza; poi, improvvisamente, sono caduta dal piedistallo in cui tu e solo tu mi avevi messo e sono diventata la peggiore delle donnacce.
Detesto le persone che mettono le mani avanti chiedendo scusa per quello che stanno per dire e poi scaricano macigni sulle vite degli altri e hanno l'arroganza di pensare che possono dire ciò che vogliono semplicemente perché convinte di essere dalla parte della verità, parlano di rispetto ma non ne hanno per nessuno...
Continua a vivere all’interno dei tuoi paraocchi, Laura, onestamente non me ne frega un cazzo!