Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog

Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog.

Voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa gironzoli per la mia testolina con il linguaggio che riterrò più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo del momento; e voglio che anche chi commenta i miei post possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno. I contenuti forti di un blog non sono necessariamente legati al mondo del sesso: si può parlare in termini crudi anche di politica, religione o dei litigi col vicinato.
Io parlo e scrivo esattamente come vivo: pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, perché non ho mai avuto paura delle parole. Quindi amici e nemici, passanti di una volta e masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada.
Tutti i commenti sono benaccetti, anche le critiche, purché fatti con intelligenza (per chi la possiede) e con rispetto (che invece pretendo da tutti). Non ho messo la moderazione ai commenti e non cancellerò niente di quanto scriverete, ma ognuno si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda.
Rispetto le persone che si sentono offese da alcuni tipi di linguaggio o di argomenti: per loro ho messo le avvertenze sui contenuti del mio blog, ma è un'arma a doppio taglio, perchè chi continua a leggere poi non venga a farmi la morale! Al di lá di qualche imprecazione che non è necessario comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Per sapere chi è lo smanettone con polluzioni notturne che ha reso necessario questo chiarimento andate a leggere il 'Post nudo e crudo' del 18 Settembre 2012

giovedì 25 aprile 2013

Come stai, Maria ?

Post del vecchio blog scritto e pubblicato il 28 Febbraio 2012
Ma, in realtà, potrei averlo scritto oggi.
A voi...

Vorrei lasciare il passato in un angolino del mio cuore, dove starebbe bene, e mi riscalderebbe; perché i ricordi sono le nostre radici e servono a permetterci di riconoscerci quando ci guardiamo allo specchio. Sono fondamentali perché rappresentano ciò che siamo grazie a ciò che siamo stati; ma hanno svolto il loro compito. Ora dovrebbero lasciare al presente la possibilità di costruire il futuro, voltandosi indietro quel tanto che basta per non commettere gli stessi errori o per ritrovarsi quando si smarrisce il sentiero, ma sempre con la volontà di riprendere il cammino guardando avanti.
La lunga malattia di mamma, la sua sofferenza, la sua lotta nonostante tutto e la sua resa finale mi hanno svuotato l’anima. La sua morte ha congelato il mio sorriso... Ma una parte di me spinge per risorgere e lo manifesta scrivendo. Al momento è l’unica cosa che posso offrire a chi incrocia la mia strada.
Ho difficoltà ad uscire di casa ed a trovarmi in mezzo agli altri. Vado a lavoro perché devo, e questa è –mi rendo conto- una grande fortuna. Ma mi pesano le parole inutili della gente. A volte ho paura di esplodere... Allora, in questi momenti, tiro un respiro, mi siedo da qualche parte, sola (di solito nel bagno, in ufficio è l’unico posto dove nessuno rompe) e mi concentro sull’istante in cui, aperta la porta di casa, sento le mie bimbe pelose guaire felici per il mio ritorno e corro subito ad aprire l’altra porta, quella del corridoio, per farmi investire dalla loro gioia.
Io amo casa mia, ci sto bene ed il rientro, da qualunque posto io provenga, è sempre una sensazione fortissima che si rinnova prepotente ogni volta.
Ultimamente mi viene spesso chiesto “come stai, Maria?” ed io non so cosa rispondere... la mia testa sta abbastanza bene ed abbastanza male a fasi alterne; l’anima attende silente; il corpo reagisce ma il mio cuore è in vacanza altrove (sono sempre stata un cesso in geografia, ergo se torna lui bene, altrimenti resta dov’è, perché io non vado di certo a cercarlo)...
Sono convinta che nelle intenzioni di chi mi chiede come io mi senta ci sia per lo più affetto e desiderio di sentirmi dire sto meglio o meno peggio... solo che purtroppo è una domanda che mi mette in crisi... perché davvero non so cosa rispondere...
Si, perché a fronte di due semplici parole "come" e "stai" per rispondere non bastano tutte le combinazioni possibili delle lettere dell'alfabeto... perché nessuna parola o espressione riesce a descrivere davvero l'insieme variegato di emozioni altalenanti e profonde che ho dentro il cuore...
La verità è che non lo so come sto... sto e basta e, a volte, mi sembra già tanto!